DA BRISIGHELLA A MESOLA, ATTRAVERSO I COLLI DI FAENZA
Siamo partiti da Valdagno verso le 17 del 25 marzo 2010, autostrada fino a Faenza (forse sarebbe convenuto uscire a Imola) e poi per strada normale fino a Brisighella dove arriviamo verso le 20,30. Sostiamo nell’area di sosta in Piazza Donatori di Sangue, dotata di carico, scarico e allaccio elettrico (questo a pagamento). L’area è a pagamento (5 €/ 24 ore)ma il parchimetro non funziona. Notte tranquillissima.
Venerdì 26: al mattino arriva una pattuglia dei vigili con un tecnico per far aggiustare il parchimetro ma alle nostre domande sul pagamento dell’area ci dicono molto gentilmente di non preoccuparci; meglio così. Andiamo a piedi fino in centro e percorriamo la vecchia e caratteristica Via degli Asini, poi saliamo alla torre dell’orologio, da cui si gode di una vista bellissima sul paese e sulle colline circostanti, con tanti ciliegi già in fiore, e poi fino alla Rocca, per ridiscendere poi fino al camper. Ci dirigiamo verso la Cantina Sociale, distante pochi Km, dove facciamo acquisti di vino, olio, salumi e scalogni sottolio. Ripartiamo quindi verso Riolo Terme, percorrendo la strada che si snoda lungo le creste e fra le colline del gesso, con panorami davvero stupendi. Superato Riolo raggiungiamo Dozza, parcheggiamo il camper in Piazza Fontana, dove l’amministrazione ha predisposta due posti camper. Visitiamo il paese, con le case piene di murales, la Rocca, molto imponente e l’annessa Enoteca Regionale della Romagna, situata proprio in alcuni splendidi stanzoni a volta. Riprendiamo il camper, per strada ci fermiamo in un’altra cantina, e poi, per strade a volte piuttosto strette ma comunque con scarsissimo traffico, arriviamo a Portomaggiore, invogliati da una descrizione splendida dell’area di sosta fatta da Salvatore Braccialarghe nella guida Vivicamper dell’Emilia Romagna. In realtà abbiamo una grande delusione. Quella che viene definita “una situazione idilliaca” è in realtà il parcheggio del cimitero, fra l’altro con gli stalli adatti soltanto alle autovetture; chiamarla area di sosta solo perché c’è il pozzetto di scarico ci sembra piuttosto esagerato. Oltretutto il paese non offre niente di particolare, per cui, dopo un rapido consulto e un’occhiata all’atlante, puntiamo decisi verso Ostellato ed entriamo dentro l’oasi del Villaggio Natura (6€ per il camper, 2€ a persona). Ci parcheggiamo in uno dei tanti spazi erbosi, fra il canale e le valli. La notte passa nel silenzio rotto soltanto dai versi dei tanti animali che popolano l’oasi.
Sabato 27: con le bici andiamo prima in paese a fare acquisti e poi verso Migliarino e la ciclabile del Po di Volano, che comunque corre quasi sempre su strade di scarsissimo traffico. Torniamo al camper, pranziamo, facciamo ancora due passi a piedi per le strade dell’oasi (c’è in corso una gara di pesca con tantissimi pescatori che arrivano un po’ dappertutto) e poi, mentre un temporale lontano all’orizzonte manda i suoi primi tuoni, ci avviamo con il camper verso la splendida area di sosta “Oasi Park” di Bosco Mesola, dotata di tutte le comodità: grandi piazzole, allaccio elettrico, docce e servizi, oltre ovviamente ad un ottimo impianto di carico-scarico. Ancora un giro in bici e ritorno al camper. Ordiniamo una pizza che ci portano in camper, due passi per l’area e poi a nanna.
Domenica 28: con le bici andiamo prima verso Gorino lungo l’argine destro del Po, poi torniamo un po’ indietro, attraversiamo il ponte di barche e pedaliamo lungo l’argine sinistro del Po, quindi torniamo al camper, allestiamo il barbecue e prepariamo una bella grigliata; nel pomeriggio, con calma, rientriamo a casa.