Dieci giorni in Dalmazia e in Slovenia, dal 12 al 24 luglio 2011
Mercoledì 12 luglio. Partiamo da Valdagno alle 17 circa, autostrada fino a Trieste e poi sbagliamo l’uscita per andare verso Fiume e ci ritroviamo praticamente in centro a Trieste, anche perché non abbiamo visto nessuna indicazione per Fiume o comunque per la frontiera di Pese. Torniamo indietro e finalmente troviamo le indicazioni che ci portano verso Basovizza (bastava controllare meglio la carta geografica) e poi Pese. Strada normale fino a Fiume dove imbocchiamo di nuovo l’autostrada (1,78€) e usciamo alla baia di Bakar, strada costiera fin quasi a Senj; ci fermiamo al campeggio Sibinj, quattro Km circa prima di Senj. Sono le 23,30 ma il campeggio è aperto, anche se non c’è nessuno alla Reception, ci sistemiamo in una delle prime piazzole, per non disturbare.
La notte non si può definire proprio tranquilla, sia per il caldo, che per la vicinanza alla strada, trafficata anche di notte. Il mattino seguente ci registriamo e ci spostiamo in un’altra piazzola, in ottima posizione e a pochi passi dal mare. Il campeggio, molto piccolo e spartano, come tutti i piccoli campeggi che si incontrano lungo questa parte di Croazia, è comunque molto bello, con piazzole a terrazze che danno su una bella baia di sassi e ghiaia e un’acqua limpidissima. Se non fosse per la vicinanza alla strada, che comunque da dove siamo adesso si sente abbastanza poco, si potrebbe definire un piccolo angolo di paradiso, con tutto quello che serve per noi: un ristorantino vista mare, servizi semplici e discretamente tenuti, docce “calde naturali”, un piccolo Market appena fuori. Passiamo tutto il giorno fra sole e bagni di mare.
Venerdì 15 luglio, decidiamo di partire, con l’idea iniziale di spostarci di poco ma poi, strada facendo, ci viene voglia di raggiungere Murter e vedere un campeggio cha avevamo trovato su un diario in internet, il camping Kozarina, descritto come spartano ma in splendida posizione. Seguiamo la strada costiera e notiamo diversi piccoli autocamp, qualcuno davvero situato in buona posizione, anche se tutti molto vicini alla strada, ma la voglia di rivedere Murter prevale e proseguiamo. Entriamo in autostrada a Maslenica e usciamo a Pirovac (circa 5€) e finalmente arriviamo a Murter. Il campeggio Kosirina però non ci fa una buona impressione e allora ripieghiamo sul conosciuto Lovisca, ben attrezzato e conseguentemente caro con tutte le cose che non ci servono, compresa una martellante musica da discoteca che per fortuna smette prima di sera. Era per noi un’ottima base quando avevamo il gommone, ma si rivela adesso poco rispondente alle nostre necessità: acqua poco pulita e troppa confusione. Abbiamo trovato una bella piazzola con vista mare ma abbiamo deciso che resteremo soltanto questa notte.
Sabato 16 luglio, dopo aver fatto colazione e pagato il campeggio (quasi 40 € per una notte e senza corrente) ci avviamo verso Zara seguendo però la strada costiera. Una decina di Km prima di Pakostane seguiamo le indicazioni per l’autocamp Romantika e giungiamo in una bella baia dove in realtà si trovano 4 o 5 piccoli campeggi, quasi senza delimitazione uno dall’altro; ci fermiamo, a caso, nel campeggio Oaza II, ( www.campingoaza.net )con belle piazzole terrazzate con splendida vista mare, un piccolo gruppo servizi con le docce “calde naturali”, senza corrente (ma sono già predisposte le colonnine che saranno alimentate da un generatore che si trova in cima alla collinetta). Questo posto lo avevamo visto parecchi anni fa arrivandoci con il gommone; all’epoca non c’erano campeggi ma soltanto alcuni solitari roulottisti e una piccola sorgente d’acqua. Nessuna formalità all’ingresso; un gentile signore ci dice di sistemarci dove vogliamo, invitandoci a non “rubare” la vista del mare agli equipaggi già sistemati e poi con calma passeremo a registrarci. Così facciamo e ci mettiamo in una bella piazzola, un po’ alti sul mare; il campeggio è molto giovane e gli ulivi sono piccoli ma in compenso c’è una buona ventilazione e non fa troppo caldo.
Domenica 17 luglio, giornata dedicata al mare, ai bagni e qualche breve passeggiata, giusto per vedere anche gli altri piccolissimi campeggi dei dintorni; uno in particolare ci piace per la posizione: è il nuovissimo autocamp Roko, anche questo senza corrente e un piccolo gruppo di servizi. La notte il nostro campeggio non è illuminato, fatta eccezione per i servizi, ed è bellissimo restare ad ammirare il cielo illuminato solo dalla luna piena.
Lunedì 18 luglio, sbaracchiamo, paghiamo il campeggio (250 kune, circa 35€ per due notti) e, seppur a malincuore, ci avviamo verso Zara lungo la Jadranka Magistrala. Proviamo a fermarci a Bibjnie ma i campeggi non ci ispirano troppo, facciamo quindi una breve deviazione verso un campeggio sul Novigradsko More ma, complice anche l’afa, non ci fermiamo. Risaliamo la costiera e ci fermiamo a Seline, al campeggio Pisak: campeggio senza infamia né lode, poco alberato, con una spiaggia di ciotoli che digrada dolcemente, i soliti servizi di vecchia memoria con le solite docce “calde naturali”. Ci sistemiamo come sempre vista mare. Alla sera andiamo a mangiare i calamari alla Gostionika Ivan, poco lontana dal campeggio.
Martedì 19 luglio, paghiamo il campeggio (131 Kune) e risaliamo ancora la costiera; a Lukovo scendiamo con il camper lungo una strada stretta e con il 15% di pendenza fin quasi al mare: c’è una bellissima baia ma siccome ci dicono che non ci sono campeggi (contrariamente a quanto segnalato sulla nostra carta stradale) facciamo manovra e torniamo indietro. Ci fermiamo al camping Raca, in località Raca appunto. Il campeggio è diviso a metà dalla strada; ci sistemiamo nella parte più interna, per stare lontani dal rumore. Anche qui una bella baia, con l’acqua limpida che digrada dapprima dolcemente e poi rapidamente nel blu. Le piazzole hanno il fondo in terra battuta, il che potrebbe creare qualche problema di pulizia in caso di pioggia, i bagni, discreti, hanno le docce calde. Prendiamo due pizze al ristorantino e nel pomeriggio una nuotata nella baia.
Mercoledì 20 luglio, la notte si è alzato un forte vento che ci ha fatto sbaraccare, il mattino si presenta nuvoloso. Facciamo colazione, paghiamo il campeggio (121 kune) e ci avviamo lungo la litoranea con l’intenzione di arrivare al lago di Bled, in Slovenia. Un bel temporale ci insegue con fulmini e tuoni ma riusciamo ad evitarlo. Arrivati alla frontiera Croato-Slovena, siccome non intendiamo pagare la vignetta, seguiamo una strada abbastanza stretta ma soprattutto molto sconnessa finchè, verso le 15,30, arriviamo al campeggio Bled, sull’omonimo lago. C’è abbastanza gente ma troviamo comunque una buona sistemazione. Alla reception parlano soltanto inglese e tedesco e mi torna utile quel po’ di inglese che conosco. Sistemato il camper ce ne andiamo a fare una passeggiata lungo il lago, molto bello e con al centro un isolotto dove si trova una chiesa. Al ritorno ceniamo dentro al camper, perché qui le temperature sono ben diverse da quelle trovate in Croazia.
Giovedì 21 luglio, la giornata si presenta bella per cui tiriamo giù le bici e ci avviamo con l’intenzione di percorrere una ciclabile che si inoltra nel parco nazionale del Triglav, la Radovna Cycle Route, che dovrebbe iniziare poco lontano dal campeggio, a Krnica. In realtà le segnalazioni non sono molto precise, se non assenti, per cui giriamo da un paesino all’altro fino a chè, anche con l’aiuto di alcuni locali a cui abbiamo chiesto informazioni, riusciamo a trovarla. La pista corre su una strada, inizialmente asfaltata e poi sterrata, sempre in leggera salita, lungo la valle e il fiume dalle acque limpidissime, attraverso boschi e prati di un verde intenso, per una quindicina di Km, ma è possibile continuare ancora inoltrandosi sempre più nel parco. Nel pomeriggio, anche perché minacciati da alcuni neri nuvoloni, torniamo al campeggio.
Venerdì 22 luglio, partiamo dal campeggio verso le nove diretti a Trnovo ob Soci (Kobarid); sono un centinaio di Km di cui però un’ottantina per una strada TERRIBILE, dapprima in continua salita fino a circa 1200 metri e poi in discesa, sconnessa ma soprattutto STRETTISSIMA, assolutamente da sconsigliare a mezzi grandi e larghi e peggio che peggio alle roulotte. Ci passiamo a malapena e in alcuni casi siamo costretti a fare retromarcia per consentire il passaggio dei camion che portano giù dalla montagna i tronchi. Arriviamo al campeggio Trnovo che sono passate le 11,30. Il campeggio è molto spartano ma ha comunque tutto quello che serve. Ci accolgono due gentilissime signore che parlano bene l’italiano e ci sistemiamo con comodo: siamo in due camper e tre tendine. Il campeggio rappresenta il punto di arrivo dei canoisti che discendono le limpidissime (e freddissime) acque dell’Isonzo e appena fuori dal campeggio è un continuo viavai di furgoni, gommoni e kaiak; alla sera tutti se ne vanno e restiamo in compagnia del soffuso rumore del fiume. Ceniamo in camper perché nel paesino non c’è nemmeno una Gostilna.
Sabato 23 luglio, purtroppo è piovuto tutta la notte e piove anche adesso per cui la prevista passeggiata che ci avevano consigliato le signore del campeggio va a farsi benedire. Con calma paghiamo il campeggio (8,5€ a persona a notte, tutto incluso) e ci dirigiamo verso l’Italia passando per il passo di Tanamea; ci fermiamo a Villanova delle Grotte (Lusevera) in un’area attrezzata gratuita da dove parte il sentiero per la visita alle grotte e una strada, interdetta al traffico, che in poco più di un Km porta al piccolo abitato di Vigant. Scendendo un sentiero lastricato si arriva all’abisso di Vigant, una grotta profonda 250 m e solo parzialmente visitabile dove le acque del torrente precipitano rumorosamente. Tornati al camper ci avviamo verso Gemona ma il paese non merita molto per cui ci dirigiamo verso Barcis. Facciamo sosta al campeggio comunale di Barcis, molto bello, terrazzato e con ampi spazi verdi. Alla sera scendiamo al paese e ceniamo in una trattoria poco lontano dal campeggio.
Domenica 24 luglio, in tarda mattinata partiamo dal campeggio e ci avviamo verso casa, percorrendo la Val Cellina e passando per Longarone. Arriviamo alle 14 circa.