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Sardegna,
dal 28 giugno al 18 luglio
Domenica 28 giugno: partiamo verso le 10 del mattino, autostrada Rovigo-Bologna-Firenze con uscita a Scandicci e poi superstrada fino al porto di Livorno. Chiediamo dove si può sostare per la notte (abbiamo il traghetto domani mattina alle 9,00) e ci indicano una “area di sosta” per camper proprio nelle vicinanze; c’ è lo scarico e il carico e ci sono più macchine che camper. Siamo arrivati verso le 15 e ci sono già un paio di camper ma ne arriveranno altri nel pomeriggio: per fortuna siamo arrivati presto perchè non ci sono altre possibilità di sosta nel porto. Mettiamo la sveglia alle 6,30 anche se, a dire il vero, non ce ne sarebbe bisogno: il porto non è proprio un posto tranquillo e a questo bisogna aggiungere il caldo umido. In pratica non si dorme.
Lunedì 29: ci spostiamo subito all’ imbarco e, in attesa di salire a bordo, facciamo colazione. Arriviamo a Olbia verso le 16,30 e ci dirigiamo subito verso Cala Banana e il Golfo degli Aranci; avevamo sostato nel 2014 ma questa volta non ci fidiamo a scendere per la stradina che porta allo stagno prosciugato (ci sono diverse auto ma nessun camper) e così decidiamo di fare un pò di strada e di trovare una destinazione tranquilla dove restare in pace per qualche giorno. Puntiamo su Vignola Mare dove sappiamo esserci un’area di sosta molto bella. Sono circa 80 Km di strada piena di curve e saliscendi immersa nella rigogliosa macchia mediterranea. Entriamo all’area di sosta “Oasi Gallura”: una novantina di posti camper quasi deserta, con servizi, allaccio elettrico, docce calde e fredde, a pochi passi dal mare e dal piccolo e grazioso centro di Vignola (25€ senza corrente per due persone, inclusa la tassa di soggiorno). Tiriamo giù la moto, una bella doccia rinfrescante e cenetta in camper.
Martedì 30: acquistiamo il pane e I dolcetti sardi alla panetteria lì vicino e poi la verdura al piccolo supermercato poco lontano quindi, con la moto, vado per la strada che porta a Castelsardo ad acquistare un pò di vermentino in un’azienda agricola (le info mi sono state date dall’uff. del turismo, assieme a un volantino che riporta le più belle spiagge della zona). Tornato al camper andiamo alla spiaggia che si trova proprio davanti all’area; è una lunga insenatura di ghiaino con l’acqua limpidissima. Nel pomeriggio prendiamo la moto e ci rechiamo prima a Cala Sarraina (ci eravamo stati la prima volta più di 20 anni fa con il camper e allora c’era soltanto un chioschetto che la sera chiudeva, adesso il chiosco si è rinnovato, una parte di spiaggia è attrezzata con sdrai e ombrelloni e c’è anche un ristorante). Dopo un bel bagno riprendiamo la moto e seguiamo le indicazioni per la spiaggia di S. Silverio, una serie di piccole baiette e una piccola chiesetta sugli scogli. La strada, dapprima asfaltata, diventa poi stretta e sterrata ed è stato necessario creare degli slarghi ogni tanto per consentire il traffico alle auto. Torniamo al camper, doccia e cena.
Mercoledì 1 luglio: al mattino, sempre con la moto, andiamo a fare il bagno alla spiaggia della Liccia, che in pratica confina con quella di Rena Maiori, dove abbiamo visto alcuni camper parcheggiati; in effetti non abbiamo visto divieti ma I parcheggi di spiaggia sono, dal 15 giugno, a pagamento. Torniamo al camper per il pranzo e nel pomeriggio, dopo un riposino, andiamo a Cala Pischina e poi alla spiaggia di Monti Russu. Per raggiungere tutte queste spiaggie (e anche quelle dei giorni precedenti) bisogna deviare dalla strada principale e percorrere una strada di buon sterrato, poi a piedi per sentieri che scendono al mare.
Giovedì 2: al mattino restiamo nella spiaggia Rena Bedda, di fronte all’area; andando verso sinistra si trova il fiume che sbocca nel mare filtrando attraverso la sabbia e al di là c’è una bellissima spiaggia di sabbia bianca. Nel pomeriggio, con la moto, andiamo alla spiaggia del Riu di li Saldi: spiaggia di ciotoli e sabbia, forse la meno bella fra quelle che abbiamo visitato, poi ritorniamo alla spiaggia dell’area. Tornati al camper carichiamo la moto perchè domani si cambia zona.
Venerdì 3: paghiamo l’area (106€ per 4 notti) e, per strada normale e qualche pezzo di superstrada arriviamo nella zona di Fertilia (Alghero); prima di entrare nell’area di sosta ci fermiamo alla cantina sociale di Santa Maria la Palma per alcuni acquisti. La gentile signora che ci accoglie all’area è bergamasca e ci da alcune indicazioni sulle spiaggie da vedere. L’area è molto bella, sembra quasi un campeggio: piazzole molto grandi, allaccio elettrico e ovviamente carico e scarico. Il WiFi purtroppo non funziona e, se c’è da fare una critica, riguarda proprio I servizi che non sono assolutamente all’altezza di tutto il resto. La spiaggia delle Bombarde si raggiunge seguendo un sentiero di circa 400 metri che, per un buon tratto, passa per la pineta. Pranzetto, sonnellino e poi giù in spiaggia, molto bella ma piuttosto affolata. Troviamo comunque un posticino per noi e passiamo il pomeriggio fra bagni rinfrescanti e sole. Alla sera ordiniamo al vicinissimo ristorante due porzioni di maialino.
Sabato 4: il tempo è un pò nuvoloso e ne approfittiamo per andare fino ad Alghero per alcune spese alimentari, poi verso S.Maria la Palma da una signora, consigliataci dalla signora che gestisce l’area, che vende frutta e verdura di produzione propria e a prezzi convenientissimi. Nel pomeriggio ci rechiamo alla spiaggia di Mugoni, piena di gente, che comunque non ci entusiasma tanto e poi verso la Torre del Lazzaretto, alcune piccole calette con tanta gente, d’altra parte è sabato per tutti.
Domenica 5: al mattino, con la moto, andiamo a Porto Ferro; la spiaggia è molto grande, di sabbia rossiccia (forse da questo deriva il nome) e c’è tanta gente ma spostandosi verso la parte più lontana si trova agevolmente posto. È famosa soprattutto per le sue onde ed è frequentata dai surfisti; per fortuna oggi non c’è tanto vento e le onde sono modeste. Al ritorno facciamo solo una puntatina alla Torre del Porticciolo, piccola spiaggia, ovviamente piena, protetta dai venti e con il mare tranquillo. Nel pomeriggio, dall’area, scendiamo a piedi alla spiaggia delle Bombarde, ovviamente strapiena di domenicali. Alla sera carichiamo la moto, domani si parte per un’altra destinazione.
Lunedì 6: paghiamo il campeggio (69€ per tre notti) e prendiamo la superstrada verso Sassari e poi verso Cagliari; usciamo all’altezza di Cabras con l’intenzione di sostare in una delle aree di sosta in località Mari Ermi ma, a parte le difficoltà ad individuare la strada (sempre sterrata) che porta alle aree, notiamo che la spiaggia di fronte è piena di alghe per cui ci spostiamo (sempre su sterrato) verso nord e ci fermiamo in un piccolo spiazzo, proprio fronte mare, dove già sosta un camper austriaco. Qui la spiaggia è migliore anche se l’acqua è bassa per un lungo tratto. Notte cullati dal rumore del vento e delle onde.
Martedì 7: a dire il vero le onde e il vento, più che cullarci ci hanno scosso di brutto! Partiamo in mattinata, ci fermiamo a Cabras per spese alimentari, quindi facciamo un pezzo della SS 131 e poi Arbus; facciamo una strada di montagna, tutta curve e tornanti e arriviamo all’area di sosta di Buggerru, direttamente sul mare. Ci sono diversi camper ma comunque l’area è bella grande; 20€ con allaccio elettrico e docce in teoria calde. Pranziamo e nel pmeriggio con la moto andiamo fino a Capo Pecora, alla spiaggia di Portixeddu e poi a Fluminimaggiore per fare benzina (non c’è un distributore più vicino). Alla sera, su indicazione della ragazza che gestisce l’area, andiamo in paese dove c’è una gastronomia (si trova nello stabile con scritto “Mercato” e c’è dentro una macelleria e un banco di pesce e verdure varie con diverse preparazioni fredde ma, andando al mattino e scegliendo il pesce, si occupano di cucinarlo per la sera); già che ci siamo acquistiamo nella vicina pasticceria alcuni dolcetti sardi.
Mercoledì 8: sempre su consiglio della ragazza dell’area, effettuiamo la visita guidata alle miniere, non prima però di essere andati alla gastronomia per prenotare il pesce per stasera. La visita alla miniera risulta molto interessante ma anche angosciante, nel sentire le condizioni in cui dovevano lavorare I minatori, schiavizzati dalla compagnia francese proprietaria della miniera. Basti pensare che un minatore lavorava per 10-12 ore al giorno con una paga che, al cambio odierno, equivale a 7€ per tutta la giornata e che I bambini cominciavano a lavorare a 5 anni! Nel pomeriggio andiamo con la moto a Cala Domestica; c’è un parcheggio a pagamento (2€ per la moto) e anche un’area camper. La baia, tanto rinomata, si rivela una vera delusione: acqua sporca e tante meduse. Restiamo un’oretta e poi torniamo al camper; alla sera vado a prendere il pesce che ci è stato preparato dalla rosticceria, poi carichiamo la moto e restiamo a guardare il mare.
Giovedì 9: partiamo diretti a Domus de Maria, una breve sosta lungo la litoranea per una foto al Pan di Zucchero e, poco prima di mezzogiorno, entriamo nell’area di sosta “Su Giudeu”, discretamente alberata, con allaccio elettrico (22€ al giorno) e, incredibilmente, solo docce calde a pagamento; in pratica, anche qui, I servizi sono penosi. Nel pomeriggio ci rechiamo al mare, nella splendida baia con sabbia finissima e mare trasparente.
Venerdì 10: tiriamo giù la moto e andiamo alla vicina Cala Cipolla (parcheggio moto: 3€), una piccola baia contornata da rocce e, almeno al mattino, con non moltissima gente. Al pomeriggio restiamo a Baia Chia a rinfrescarci nelle limpide acque. Alla sera ordiniamo una pizza al vicino ristorante.
Sabato 11: al mattino andiamo alla spiaggia di Tuaredda (5€ per il parcheggio moto), anche questa molto bella e strapiena di gente; all’ingresso una signorina conteggia gli ingressi chiedendo se si utilizza la spiaggia libera o uno degli stabilimenti perchè, come ci viene detto, la spiaggia è a numero chiuso. Nel pomeriggio restiamo a lungo sotto il tendalino del camper perchè fa un caldo incredibile ma soprattutto non c’è aria. Solo nel tardo pomeriggio andiamo al mare.
Domenica 12: al mattino restiamo ancora nell’area e al mare (con un mare di gente), poi, nel pomeriggio, carichiamo la moto, paghiamo l’area (22€ al giorno) e ci avviamo verso la prossima meta. In un primo momento avevamo pensato a Villasimius ma la moltitudine di gente che abbiamo visto ci fa capire che siamo comunque nelle vicinanze di Cagliari per cui ci dirigiamo verso Marina di Tertenia. Entriamo all’ area di sosta “Sa Foximanna”, di recente costruzione e con molte cose ancora da fare; dispone comunque già di carico-scarico, allaccio elettrico e di una doccia solare mentre le docce fedde sono appena fuori dalla recinzione. Ha l’accesso diretto alla bella spiaggia di sabbia bianca. Dopo cena facciamo una passeggiata nei dintorni per orientarci un pò.
Lunedì 13: al mattino restiamo in spiaggia a prendere il sole e rinfrescarci in mare, nel pomeriggio un violento temporale ci costringe a restare in camper.
Martedì 14: il mattino è dedicato ai bagni, nel pomeriggio, pagata l’area (20€ al giorno con la CCI) partiamo verso Tortolì; entriamo nell’ area di sosta Baia Cea, ombreggiata da alti eucalipti, allaccio elettrico e docce, calde a pagamento, fredde gratis. l’area ha l’accesso diretto alla spiaggia. La gentile signorina all’ingresso si offre di stamparmi la prenotazione per l’imbarco.
Mercoledì 15: con la moto andiamo fino a Tortolì per fare la spesa nel pomeriggio passeggiamo lungo la lunga baia e facciamo qualche bagno rinfrescante.
Giovedì 16: con la moto andiamo fino alla Torre di Barì, una vecchia torre saracena posta a guardia di due ampie e belle baie; notiamo che hanno riservato un parcheggio gratuito, non molto grande, ai camper. Tornando verso la nostra area la superiamo e andiamo in direzione di Tortolì perchè abbiamo la curiosità di rivedere l’ area di sosta “Lido Orrì” dove avevamo sostato nel 2005; constatiamo, con piacere, che sono state fatte diverse migliorie da quel tempo. Nel pomeriggio facciamo l’ultimo bagno nella Baia Cea. Carichiamo la moto e ci prepariamo per la partenza di domani.
Venerdì 17: al mattino ci spostiamo con il camper a Tortolì per acquistare il vino alla cantina sociale e poi ritorniamo all’area di sosta. Un bel bagno in mare per rinfrescarci e nel tardo pomeriggio partiamo con l’intenzione di fare la notte al passo di Genna Silana per una bella strada che sale con curve e tornanti fino ai 1000 metri del passo; chiediamo al bar che c’è sul passo se è possibile pernottare ma ci rispndono che è vietato e ci indirizzano alla vicina area di sosta, cosa che facciamo ma ci vengono richiesti 20€ per un piazzale sterrato che, per carità, ha tutti I servizi ma siccome a noi interessa soltanto passare la notte torniamo indietro verso Urzulei e ci fermiamo al caseificio Gruthas. Acquistiamo degli ottimi formaggi e chiediamo se possiamo restare per la notte: risposta affermativa.
Sabato 18: ritorniamo con il camper al passo e ci avviamo a piedi verso il sentiero “Su Gurropu” ma ci rendiamo conto che l’intero percorso richiederebbe quasi una giornata per cui ritorniamo sui nostri passi e cominciamo la discesa verso Dorgali; lungo la strada osserviamo la fioritura di decine di ginestre, il cui profumo si spande nell’aria. Arriviamo verso mezzogiorno a Capo Comino: le cose sono molto cambiate; adesso il parcheggio è a pagamento e suddiviso in fasce orarie: dalle 8 alle 14 (6€), dalle 14 alle 20 (6€) e dalla 20 alle 8 (7€). In pratica si paga come un’area di sosta ma senza nessun servizio!. In attesa che arrivino le 14 andiamo fino al faro dove non si paga, poi torniamo al bar “Il Moletto” e paghiamo I 6€ per la sosta. l’ultimo bagno nelle acque limpide del mare (la spiaggia in realtà è costituita da una barriera di posidonie morte) e poi, con calma, ci avviamo verso Olbia. Prendiamo delle pizze al ristorante che si trova alla stazione marittima e poi ci sistemiamo per la notte in uno dei grandi parcheggi del porto.
Domenica 19: ci imbarchiamo sulla Moby che salpa alle 11 e arriviamo a Livorno verso le 19. superstrada Firenze mare e poi autostrada (con alcuni rallentamenti dovuti ad incidenti e comunque con un traffico notevole) con uscita a Barberino del Mugello verso le 21,30. Usciti dall’autostrada seguiamo le indicazioni per l’ Outlet e poi per la Cavallina e troviamo il ristorante “Le Capannine” con un ampio piazzale dove sostano alcuni camper e camion. Entriamo al ristorante, un’ottimo filetto e una tagliata al lardo, altrettanto buona (mi sarebbe piaciuta una costata di chianina ma la misura minima era di un chilo!) e poi a nanna.
Lunedì 20: sveglia, colazione e partenza verso casa; arriviamo verso le 11 del mattino.
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