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Francia, dal 24 luglio al 22 agosto
Sabato 24 luglio: partiamo al mattino verso le 8,30; prendiamo l’ autostrada a Montebello in dir. Torino, passando per Piacenza in modo da evitare il caos della circonvallazione di Milano. Usciamo ad Asti Ovest per incontrarci co I nostri amici che stanno facendo il loro viaggio di ritorno, poi rientriamo in autostrada e ne usciamo a Susa; poco prima del centro troviamo un grande parcheggio sterrato dove ci fermiamo per un panino e per sgranchire le gambe, quindi verso il passo del Moncenisio; breve sosta per la foto di rito e poi, visto che è ancora presto, scendiamo lungo il versante francese e facciamo un primo tentativo di sosta a St. Jean de Maurienne ma il posto non ci soddisfa e preferiamo continuare fino ad Aiguebelle ma (come al solito siamo molto fortunati) l’ area di sosta non è utilizzabile perchè ci sono le giostre. Proseguiamo ancora fino a fermarci (finalmente!) nel parcheggio per camper con servizi di Chambery (GPS: 45,56289-5,93302). sembrerebbe a pagamento ma chiedo a uno dei tanti camperisti già piazzati (l’ area è quasi piena, riusciamo a sistemarci comunque abbastanza bene) che mi risponde che è gratuita.
Domenica 25: la notte è stata un pò disturbata dai soliti imbecilli ma almeno è stata fresca. Al mattino ci avviamo verso Roanne, evitando le autostrade; sono circa 220 Km di continui saliscendi ma tanto, siamo in ferie e il paesaggio compensa la scarsa velocità. Arriviamo a Roanne e ci dirigiamo subito verso l’ area di sosta che si trova sul porto-canale (GPS: 46,03769-4,08277) che però è piena; parcheggiamo in un piccolo parcheggio poco più avanti e pranziamo, poi vado a piedi a controllare se si è liberato qualche posto: colpo di fortuna! 2 posti liberi! In fretta e furia spostiamo il camper giusto in tempo prima che arrivino altri equipaggi; più tardi infatti diversi camper arriveranno e parcheggeranno comunque nei parcheggi limitrofi. L’ area costa 6,6€ al giorno + 0,45€ a persona per la tassa di soggiorno; per tutti gli altri servizi è necessario prendere un gettone del costo di 2,5€ (pagamento solo con carta di credito) con il quale è possibile l’ allaccio elettrico (4 ore) oppure le operazioni di carico e scarico; l’ unica operazione gratuita è lo scarico delle acque grigie.
Lunedì 26: tiriamo giù le bici e seguiamo le indicazioni della R5 che vediamo nei pressi della Capitaneria e che a loro volta indirizzano verso la Veloire; all’ inizio la pista si presenta molto bene, sempre in sede propria, asfaltata e fiancheggia il canale laterale della Loira. A Briennon facciamo una deviazione verso il paesino di Charlieu pedalando però su una strada piuttosto trafficata; una breve sosta per vedere l’ abbazia benedettina e poi ritorno a Briennon. Cerchiamo di proseguire lungo il canale ma l’ asfalto ha lasciato il posto ad uno sterrato pieno di pozzanghere per cui torniamo verso Roanne seguendo altre indicazioni della R5 passando per stradine fra il canale laterale e la Loira, fra campagne e allevamenti di mucche. Arrivati all’ area chiediamo alla Capitaneria informazioni sulla prosecuzione della ciclabile in dir. St. Etienne ma, con nostra grande delusione, ci dice che in pratica la ciclabile si ferma qui, a Roanne per cui decidiamo che domani mattina partiremo verso un’ altra destinazione.
Martedì 27: scarichiamo le acque grigie (come detto, per lo scarico del WC e il carico acqua bisogna munirsi di un gettone del costo di 2,5€, pagabie con carta di credito) e ci avviamo in dir. di La Charitè sur Loire passando per Moulins e Never. Anche stavolta diamo troppa retta ai navigatori e ci troviamo a passare per stradine di campagna, belle ma strette, quando sarebbe stato molto più rapido seguire le indicazioni stradali. Arriviamo al campeggio La Sauliae (GPS: 47,17736-3,00988) che si trova su un isolotto fra due rami della Loira verso le 12,30 e dobbiamo attendere le 15 per poter entrare. Ci sistemiamo in una bella piazzola con vista su uno dei due rami del fiume; comincia a piovere ma in serata il tempo si rasserena.
Mercoledì 28: purtroppo piove e sembra che non voglia smettere; pensavamo di restare un paio di giorni ma, visto il tempo, decidiamo di ripartire e spostarci in un altro punto della Loira. Puntiamo dapprima su Chouzè sur Loire che ha un’ area di sosta gratuita ma purtroppo si trova sulla riva opposta a quella dove passa la ciclabile per cui proseguiamo per pochi Km, attraversiamo un ponte in ferro, piuttosto stretto fra l’ altro, e ci fermiamo a Turquant dove si trova un altro parcheggio gratuito con 6 posti camper (GPS: 47,22393-0,02858); per il carico dell’ acqua bisogna acquistare un gettone in uno degli esercizi nei paraggi. Sistemato il camper nell’ ultimo posto disponibile facciamo due passi per il paese dove si trova uno dei tanti villaggi trogloditi, con le abitazioni scavate nel tufo, che punteggiano questo tratto del fiume.
Giovedì 29: sembra che il tempo abbia deciso di fare il bravo; con le bici ci avviamo lungo la “Loire a velò” in direzione di Tours. La ciclabile è sempre ben segnalata, in parte su buon sterrato, in parte su stradine a basso traffico e attraversa alcuni paesini con le caratteristiche case in tufo bianco e le immancabili, altrettanto caratteristiche, chiese. Facciamo un breve deviazione per vedere il castello di Rigny Ussè e il campeggio dove eravamo stati diversi anni fa e arriviamo fino a Brehemont. E’ evidente, dal numero di cicisti che incontriamo, che questa ciclabile è molto gettonata.
Venerdì 30: oggi seguiamo la “Loire a velò” in direzione di Angers; a Saumur abbiamo la malaugurata idea di attraversare il ponte per seguire le indicazioni della pista sulla riva destra che si rivela una delusione: per un lungo tratto corre vicinissima (troppo) al fiume e si rivela un sentiero, in alcuni posti molto fangoso, più adatto a una MTB che a una bici da trekking come le nostre. Arriviamo fino a St. Mathurin dove riattraversiamo la Loira per ritornare lungo la riva sinistra che per un bel tratto si allontana dal fiume e si inoltra fra le campagne con continui saliscendi. Unico aspetto positivo, I bei paesini che si incontrano, distesi a contemplare la Loira. Arrivati al camper carichiamo le bici e ci spostiamo al camping Municipal du Port, a La Possonnière, dopo Angers (GPS: 47,371460-.0,685520).
Sabato 31: ci avviamo verso Angers seguendo le indicazioni della “Loire a velò”; questo è un bel tratto di ciclabile, a volte in sede propria, altre lungo stradine secondarie in mezzo ai vigneti. A Bouchemanie perdiamo qualche indicazione e ci ritroviamo nel caotico centro di Angers, non prima di essere passati per un grandissimo parco pubblico dove la gente fa tanti sport, dall’ equitazione alla canoa alla ginnastica. Riusciamo ad uscire dal centro e seguiamo le indicazioni per Saumur passando per boschi e campagne fino ad arrivare a La Daguenière, dove ritroviamo le indicazioni per la “Loire a velò”. Il ritorno lo facciamo stando bene attenti a tutti I segnali e si rivela molto più corto dell’ andata.
Domenica 1 agosto: con le bici ci dirigiamo in direzione di Ancenis; questo tratto di percorso è molto piacevole, quasi sempre in sede propria o per stradine di campagna; un solo tratto di una decina di Km, fra Montjean sur Loire e St. Florent le Vieil, è un noioso rettilineo su strada comunque poco trafficata, a parte I ciclisti. Arriviamo fino ad Ancenis, una breve sosta lungo la Loira e poi ci avviamo per il ritorno mentre una nuvola carica di pioggia ci adocchia, ci insegue e ci raggiunge facendoci compagnia per qualche chilometro. Carichiamo le bici e ci prepariamo per la partenza di domani.
Lunedì 2: in mattinata lasciamo il campeggio e ci dirigiamo in direzione di Nantes; una beve sosta ad Ancenis per la spesa in un supermercato e poi puntiamo al campeggio “Belle Riviere” a Sainte Luce sur Loire. Abbiamo cercato qualche altra possibilità di sosta prima ma diverse strade che portano al bordo della Loira hanno una larghezza di 2 metri; fra vari tentativi e alcune strade chiuse per lavori arriviamo al campeggio verso l’ una del pomeriggio e l’ accettazione riapre alle tre per cui sostiamo in uno slargo lungo strada per il pranzo e poi attendiamo pazientemente l’ orario di apertura. Il campeggio è, incredibilmente, tutto prenotato ma c’ è un grande prato dove possiamo sistemarci molto comodamente. Una volta sistemati, con la bici, vado fino all’ uff. Turistico di Nantes (una decina di Km, tutti ciclabili) per avere qualche informazione sui percorsi ciclabili della zona.
Martedì 3: purtroppo piove e sembra proprio che non voglia smettere così decidiamo di anticipare la partenza e dirigerci verso il canale navigabile da Nantes a Brest, lungo il quale passa ovviamente la pista ciclabile che per un buon tratto condivide la sede con la Velodissèe. È evidente che oggi non sarà possibile usare le bici per cui, con calma, facciamo una prima sosta a La Charitè sur Erdre, dove si trova una piccola area di sosta gratuita, quindi a Sucè sur Erdre (altra piccola area gratuita, I servizi si trovano di fronte all’ uff: del turismo) e infine a Blain, nell’ area di sosta con servizi, gratuita (GPS: 47,46934N-1,76205W). Due passi in paese alla ricerca di una panetteria e dell’ uff. informazioni e ritorno al camper mentre il tempo sembra schiarirsi un pò.
Mercoledì 4: durante la notte è piovuto e oggi è una di quelle giornate piovigginose che ti entrano dentro come la nostalgia d’ autunno. Le bici restano sul portabici e non ci resta altro che fare una passeggiata lungo il canale e fermarci a guardare il lavoro dei guardiani delle chiuse quando arrivano I battelli da turismo; è un piacere per gli occhi osservare le casette dei guardiani, con il praticello ben curato e le aiuole fiorite. Al ritorno ripassiamo per il paese per acquistare il pane e I cornetti per domani, sperando che il tempo migliori.
Giovedì 5: il tempo non promette niente di buono ma siccome noi siamo testardi ce ne infischiamo e partiamo con le bici in direzione di Nantes, seguendo il percorso ciclabile che costeggia il canale, interrotto dalle chiuse, tutte manuali, attraverso le quali transitano le barche da turismo. Alcune nere nuvolacce cominciano a spruzzarci di pioggia, aumentando sempre di più di intensità ma siccome speriamo sempre in una schiarita proseguiamo fino a Sucè sur Erdre, dove arriviamo bagnati ma soprattutto inzaccherati al punto giusto. Il ritorno lo facciamo tutto sotto la pioggia e in mezzo al fango perchè la pista, praticamente sempre sterrata, si è trasformata in una viscida fanghiglia e anche l’ area di sosta non è da meno (chissà chi è stato il genio che ha deciso di pavimentarla con questa terra rossiccia che diventa viscida e fangosa appena cadono poche gocce di pioggia). Naturalmente (e ti pareva!) appena arrivati al camper spunta un timido sole.
Venerdì 6: purtroppo anche stamattina il tempo non invita ad inforcare le bici e così anticipiamo la partenza. Facciamo una brevissima sosta all’ ufficio turistico di Redon per avere qualche info sulle ciclabili della zona e poi arriviamo al Camping Municipal La Digue (GPS: 47°44’40”N-2°15’35”W), piccolo ma molto carino, con bei servizi che sembrano abbastanza nuovi, situato proprio sul canale. Il pomeriggio lo dedichiamo a fare un pò di pulizie, soprattutto alle bici che, dopo la giornata di ieri, sono in condizioni indecenti.
Sabato 7: notte piovosa, mattino incerto però uno spiraglio di sole ci invoglia a partire verso Redon, sempre lungo il canale da Nantes a Brest e la Velodissèe. Purtroppo lo spiraglio di cui sopra si trasforma ben presto in una nuvola stracarica di pioggia, alla quale seguirà un altro spiraglio di sole, poi altra pioggia e così via, fino al ritorno al camper nel pomeriggio. Questo è quello che in Bretagna si chiama “tempo variabile”.
Domenica 8: finalmente una bella giornata! Il sole ci accompagnerà per quasi (ho detto quasi) tutto il tragitto verso Malestroit e oltre. Questo tratto di ciclabile è sicuramente il più bello fra quelli percorsi finora e non solo perchè è una bella giornata; il percorso è sempre asfaltato, lungo le rive dell’ Oust che comunque è scandito da chiuse, molto belle, perchè in pratica fa parte del canale da Nantes a Brest ma che, essendo appunto un fiume, è molto più largo, sinuoso, con le sponde alberate con grandissime quercie le cui fronde, a volte, sfiorano l’ acqua. Si incontrano alcuni piacevoli paesini, il più importante è Malestroit con il suo bel centro medioevale, tutti con l’ immancabile campeggio e area di sosta. Abbiamo già pagato il campeggio ieri sera (13,80€ al giorno con la corrente e possibilità di uscire entro le 18), carichiamo le bici e ci avviamo verso il Quiberon. Raggiungiamo l’ area di sosta (GPS: 47,49165N-3,13941W) dopo numerosi rallentamenti dovuti al traffico intenso. Pagamento solo con carta bancaria (9,55€ solo sosta, alla faccia! Lo scorso anno, secondo la Guida Camper Europa, costava 6,5€) e al momento dell’ ingresso il display ti dice quanti posti sono ancora disponibili, almeno in teoria perchè la realtà è ben diversa: innanzitutto le piazzole non sono delimitate e già questo è un bel punto di demerito per un’ area che, secondo gli standard francesi, è piuttosto cara e poi è evidente che almeno il 25% dei camperisti francesi appartiene di diritto all’ “Emerita società delle teste di cazzo”! Infatti molti di loro si piazzano in maniera da occupare due posti. Sistemato il camper scendiamo a piedi sulla scogliera dove le onde combattono la loro eterna battaglia contro le rocce e ci avviamo lungo il sentiero pedonale fino a chè alcuni violenti scrosci di pioggia ci costringono a ritornare, bagnati fradici.
Lunedì 9: la notte è stato un continuo susseguirsi di folate di vento e scrosci di pioggia, la mattina non è molto diversa per cui decidiamo di provare a aspostarci con il camper verso il centro di Quiberon ma è impossibile trovare parcheggi adatti alle dimensioni del camper anche perchè c’ è una quantità impressionante di gente (come cambiano le cose nel tempo!) per cui, dopo aver percorso un breve tratto della “Cote Sauvage”, decidiamo di allontanarci dalla penisola e, in mezzo ad un traffico ancora più caotico di quello di ieri sera, ci dirigiamo verso Saint Caradec, poco lontano da Mur de Bretagne e sostiamo nella piccola, gratuita area di sosta, nei pressi del laghetto e del caratteristico paesino (GPS: 48°11’27”N-2°50’40”W). In cielo il sole gioca a nascondino con le nubi.
Martedì 10: tanto per cambiare la notte è piovuto e il mattino è nuvoloso ma almeno non piove. Proprio all’ ingresso dell’ area di sosta ci sono le indicazioni per raggiungere la vicina “Via Verde”, una lunga arteria, sul tracciato di una ferrovia dismessa, che congiunge Carhaix-Plouguer con Saint Mèen Le Grand. Ci dirigiamo verso quest’ ultimo arrivando fino a Laurenan; essendo una via verde è, per definizione, sempre in sede propria, su buon sterrato e sempre molto ombreggiata. È però piuttosto monotona perchè non ci sono paesini caratteristici; si viaggia sempre in mezzo alla campagna in compagnia di mucche, cavalli e capre. Al ritorno, poichè finalmente un pò di sole si è affacciato fra le nuvole, proseguiamo oltre Saint Caradec arrivando al bel paesino di Saint Guen, con le sue antiche case in sasso e le coloratissime ortensie. Carichiamo le bici, ci facciamo pure una doccia calda nel piccolo locale servizi del parco e ci avviamo verso Gouarec dove troviamo subito le indicazioni per l’ area di sosta che si trova proprio sul canale.
Martedì 10: tanto per cambiare la notte è piovuto e il mattino è nuvoloso ma almeno non piove. Proprio all’ ingresso dell’ area di sosta ci sono le indicazioni per raggiungere la vicina “Via Verde”, una lunga arteria, sul tracciato di una ferrovia dismessa, che congiunge Carhaix-Plouguer con Saint Mèen Le Grand. Ci dirigiamo verso quest’ ultimo arrivando fino a Laurenan; essendo una via verde è, per definizione, sempre in sede propria, su buon sterrato e sempre molto ombreggiata. È però piuttosto monotona perchè non ci sono paesini caratteristici; si viaggia sempre in mezzo alla campagna in compagnia di mucche, cavalli e capre. Al ritorno, poichè finalmente un pò di sole si è affacciato fra le nuvole, proseguiamo oltre Saint Caradec arrivando al bel paesino di Saint Guen, con le sue antiche case in sasso e le coloratissime ortensie. Carichiamo le bici, ci facciamo pure una doccia calda nel piccolo locale servizi del parco e ci avviamo verso Gouarec dove troviamo subito le indicazioni per l’ area di sosta che si trova proprio sul canale.
Mercoledì 11: ci mancava anche la nebbia! Aspettiamo pazientemente che un timido sole ci degni della sua presenza e ci avviamo verso Mur de Bretagne, seguendo la pista che costeggia il canale; arrivati all’ Abbaye de Bon Repos, imponente edificio senza il tetto, la pista lascia il canale e imbocca il tracciato della vecchia ferrovia. A Mur de Bretagne scendiamo, per una ripida discesa, fino alla diga che sbarra il lago di Guerdelan dove il tragitto riprende la sponda del canale. Proseguiamo un altro pò, poi facciamo ritorno al camper.
Giovedì 12: il sereno dopo la pioggia! Con le bici ci avviamo lungo il canale in direzione di Brest; questo è probabilmente il più bel tratto di canale che abbiamo percorso e non solo perchè la giornata è bellissima. Ci sono molte chiuse perchè in questo tratto si trova il punto più alto del canale (184 metri), localizzato fra le chiuse n. 160 e 163, fra le quali sono stati costruiti dei grandi bacini che servivano da tampone al canale, sia in un senso che nell’ altro. Arriviamo fino alla chiusa n. 190 e poi facciamo ritorno al camper. Operazioni di carico e scarico (gratuiti) e poi ci avviamo verso Pleudihen Sur Rance al campeggio “A la cote de la Rance” (GPS: 48°31’29”N_1°57’58”W). Campeggio da dimenticare: a parte il bel prato ben tagliato è lontano 3 Km dal paese, non c’ è servizio di pane, non c’ è lo scarico camper (anzi, all’ ingresso c’ è scritto che I camper non possono nè caricare nè scaricare) e I servizi dispongono di due sole docce; per fortuna non è molto affollato.
Venerdì 13: dopo colazione lasciamo il campeggio (18,70€ con la corrente) e facciamo una prima sosta a Plestin Trigavo (area gratuita con servizi GPS: 48,53631N-2,05009W) ma decidiamo comunque di trovare una sistemazione che ci permetta di sostare per un paio di giorni perchè immaginiamo che al sabato e alla domenica ci sarà un pò di traffico e la scelta ricade sull’ area di sosta di Saint Jacut de la Mer (GPS: 48,58969N-2,18947W). Al nostro arrivo, verso le 10,30, troviamo ancora alcuni posti liberi e riusciamo a sistemarci proprio bene ma nel pomeriggio l’ area sarà completamente piena e diversi camper non troveranno posto. Sistemato il camper andiamo in centro dove si sta svolgendo il mercato e ne approfittiamo per acquistare un piccolo pollo allo spiedo con le patate, olive e soprattutto, finalmente, le ostriche. Nel pomeriggio facciamo una bella passeggiata lungo la spiaggia; è il momento della bassa marea e ci sono diverse persone, armate di rastrello e secchiello, che scandagliano la sabbia alla ricerca di molluschi. Alla sera torniamo sull’ argine e restiamo a guardare l’ inarrestabile avanzare della marea.
Sabato 14: anche oggi belissima giornata; con le bici ci avviamo verso Cap Frehel. Non si tratta di una ciclabile vera e propria, si percorrono soprattutto strade secondarie o percorsi in mezzo ai campi. Difficile orientarsi con le indicazioni perchè le possibilità di deviazioni sono tante e non vengono riportate le destinazioni per cui ci affidiamo ai consigli della app. “Mapy.cz” che ci porta a destinazione facendoci fare il più possibile percorsi lontani dalle strade. Facciamo due passi fra le eriche e la scogliera (c’ è parecchia gente ma d’ altra parte è uno dei siti più visitati in Francia ed è pure sabato) e poi riprendiamo le bici e ci spostiamo a Fort La Latte. Parcheggiamo le bici perchè l’ ultimo tratto bisogna farlo a piedi per una strada in ripida discesa e, arrivati a un centinaio di metri dal castello, scopriamo che l’ ingresso all’ area è a pagamento (6,60€ a persona). Furbi questi francesi, non è che potevano mettere l’ avviso dell’ obbligo di pagamento all’ inizio della strada, lo hanno messo in fondo! Siccome il castello lo avevamo già visto 8 anni fa facciamo dietro-front, ripercorriamo grosso modo la strada dell’ andata e torniamo al camper nel pomeriggio. Alla sera solita passeggiata a guardare la marea: è sempre uno spettacolo affascinante.
Domenica 15: operazioni di carico e scarico e con calma (la sosta ci scade alle 11) ci avviamo dapprima verso Saint Malò dove cerchiamo inutilmente un parcheggio vicino al centro ma, come del resto è ovvio, non c’ è un buco. Puntiamo allora a Cancale e sostiamo nell’ area di sosta (GPS: 48,67004N-1,86583W) abbastanza piena (12€/24 ore, pagamento sia con carta bancaria che con monete). Pranziamo e poi andiamo a piedi al porto, pieno di ristoranti strapieni e di centinaia di turisti che si aggirano fra I negozi e il mercato delle ostriche; torniamo al camper, tiriamo giù le bici e andiamo alla Pointe du Grouin, anche questa invasa dai turisti.
Lunedì 16: lasciamo Cancale e ci dirigiamo verso Mont St. Michel seguendo la strada costiera, passando per una zona dove prosperano gli allevamenti di ostriche con le relative vendite e degustazioni. L’ idea iniziale era di fermarsi nell’ area di sosta di Beauvoir (GPS: 48,59426N-1,51220W) e poi andare all’ abbazia con le bici ma il tempo non promette niente di buono per cui cerchiamo di avvicinarci il più possibile con il risultato di dover alla fine sostare in uno dei grandi parcheggi che comunque tanto vicini non sono visto che si trovano a circa 4 Km (GPS: 48,608400N-1,506570W) (18,80€/24 ore, solo scarico, niente carico nè possibilità di risciacquo del WC, praticamente un furto). Ci avviamo a piedi verso l’ abbazia perchè non ci va di attendere sicuramente un’ ora e forse più per prendere la navetta gratuita, assieme ad una processione infinita di gente: se Cancale era ieri invasa dai turisti, Mont St. Michel ne è sommerso! Facciamo il classico giro delle mura, muovendoci lentamente fra la calca, restiamo ancora un pò per assistere al montare della marea il cui massimo è previsto per le 21 di stasera e poi, sempre a piedi, torniamo al camper.
Martedì 17: in mattinata lasciamo l’ area e, per una strada che passa in mezzo a grandi campi coltivati, poco lontano dal mare, passiamo per Le Vivier sur Mere, dove anni fa avevamo sostato in una piccola area di sosta in riva al mare e vicina ad un punto di degustazione di ostriche e cozze ma che adesso, purtroppo, non è più accessibile ai camper, arriviamo a Saint Benoit des Ondes, nell’ area di sosta segnalata (GPS: 48,61681N-1,84714W). Bella area con una ventina di posti, 8€/24 ore, scarico gratuito e carico a pagamento (3€ per 80 litri) ma con un attacco rapido tipo quelli per l’ aria. Facciamo due passi lungo la strada che costeggia il mare e nel pomeriggio una bella passeggiata lungo la pista ciclo-pedonale che corre fra il mare e la strada. Alla sera acquistiamo due porzioni di Mules frites (cozze e patatine fritte) al vicino punto vendita che consumiamo in camper.
Mercoledì 18: prima giornata dedicata al lungo viaggio di rientro; evitiamo come sempre le autostrade e viaggiamo spediti su bellissime superstrade o strade con pochissimo traffico, passando per Nantes e Poitiers e fermandoci nel primo pomeriggio nel paesino di Neuil L’Espoir, nell’ area di sosta gratuita all’ ingresso del paese (GPS: 46,48505N-0,45417E) e adiacente al parco pubblico. L’ area, su asfalto, dispone di circa 10 posti camper e per il carico è necessario procurarsi, in uno degli esercizi del paese, un gettone del costo di 2€; noi lo prendiamo all’ uff. postale che si trova nell’ edificio del comune. Abbiamo percorso circa 350 Km.
Giovedì 19: anche oggi giornata di spostamento; sempre per strade e superstrade con un ottimo asfalto e pochissimo traffico passiamo per Argenton sur Creuse, Montlucon, Varennes sur Allier, Lapalisse, Roanne e ci fermiamo nel piccolo paese di St Forgeux, prima di Lyon, nel parcheggio degli impianti sportivi (GPS: 45°51’35”-4°28’12”) dotato di carico, scarico (lo scarico per il WC è però chiuso con un lucchetto)), piccolo edificio con WC e lavandini e perfino tre prese per la corrente. Abbiamo percorso circa 400 Km e avremmo anche potuto fare un altro pò di strada ma sappiamo che, da qui in poi, ci sono poche possibilità di sosta e anche piuttosto brutte.
Venerdì 20: terza tappa di avvicinamento; viaggiamo spediti e con poco traffico, a parte l’ attraversamento di Lyon e di Grenoble, quindi Chambery, St Jean de Maurienne e passo del Moncenisio. Facciamo una breve sosta in cima al passo, dove sostano decine di camper e poi decidiamo di scendere a Susa in modo da avere domani meno strada da fare. Ci fermiamo nell’ area di sosta (GPS: 45,138630-7,053840) e non possiamo non fare I confronti con le aree francesi: questa è mal posizionata, nei pressi della stazione ferroviaria, su asfalto che trasmette tutto il calore accumulato e in evidente stato di abbandono. Uniche note positive: piazzole belle ampie e parchimetro fuori funzione. Alla sera andiamo a cena in un ristorante del centro per festeggiare la fine di queste vacanze.
Sabato 21: ritorno a casa in autostrada per il percorso fatto all’ andata passando per Piacenza così da evitare il caos della circonvallazione di Milano. Trafficoscorrevole a parte una coda fra Brescia est e Desenzano a causa di un incidente; arriviamo verso le 13.
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