Francia, Canal du Midi e un po’ di Perigord dal 31 luglio al 21 agosto 2014
Giovedì 31 luglio: partiamo in anticipo rispetto al previsto (avremmo dovuto partire domani). Facciamo l’autostrada per Brescia-Piacenza-Alessandria-Torino perché, anche se è 30 Km più lunga della più diretta Brescia-Bergamo-Milano, è molto più scorrevole e soprattutto c’è molto meno traffico; saliamo al passo del Monginevro e facciamo una breve sosta nel parcheggio sterrato davanti all’area di sosta per un boccone, quindi riprendiamo il viaggio e arriviamo a Briancon. Facciamo sosta nell’area attrezzata e gratuita di Rue Georges Bermont-Gonnet, dove ci sono già diversi camper. Notte tranquilla.
Venerdì 1 agosto: dopo aver fatto rifornimento al vicino Carrefour (1,299€ al litro, altro che Italia!) ci avviamo sempre per strade normali e prive di traffico verso Beziers, sosta per un pranzo veloce poco prima di Aix in Provence in un parcheggio dell’autostrada, che in questo tratto è gratuita e poi ripartiamo. Da questo momento in poi ci imbatteremo in un traffico bestiale al quale non siamo abituati, almeno in Francia; fra soste e rallentamenti tentiamo una sosta a Saint Gilles, vicino ad Arles ma la sistemazione non ci soddisfa (si tratta semplicemente di un parcheggio lungo il canale, con la strada che passa accanto) per cui puntiamo decisi verso il camping “Les Peuplier” a Colombiers, in Promenade de l’Ancien Stade. Entriamo che sono le 18,30; sistemiamo il camper, una bella doccia e cena in camper. Il campeggio non è male, dispone di bei servizi e della connessione internet; ha il solo difetto di essere vicino alla ferrovia, speriamo che di notte i treni non viaggino.
Sabato 2 agosto: in effetti abbiamo sentito soltanto un treno, verso le sei del mattino, in compenso durante la notte è piovuto ma al mattino il tempo è bello. Con le bici ci avviamo verso il Canal du Midi, poco lontano dal campeggio e seguiamo il sentiero che lo costeggia in direzione di Bezièrs; non è una pista ciclabile, è soltanto un sentiero e per giunta piuttosto sconnesso. Facciamo una sosta per vedere l’Ecluse de Fonseranes, costituita da sette chiuse necessarie per superare un notevole dislivello e poi continuiamo lungo il canale che prosegue sulla destra. Un paio di Km dopo lo sterrato diventa una bella “Voie Vert”, asfaltata e ben segnalata, che porta fino a Portiranes Plages, passando per alcuni stagni dove vediamo numerosi fenicotteri rosa e i famosi tori della Camargue. Torniamo al campeggio nel primo pomeriggio mentre il tempo comincia a peggiorare.
Domenica 3 agosto: al mattino ci avviamo con le bici verso Capestang che superiamo fin quasi a Quarante; purtroppo anche qui la pista è in condizioni pietose ed è più un sentiero per pedoni, molto sconnesso, pieno di buche e di radici e non è facile fare molta strada. Torniamo al campeggio nel primo pomeriggio, paghiamo (48€ per due notti, corrente esclusa) e ci avviamo verso Salelles d’Aude, sul canale della Robine, dove sappiamo esserci un campeggio comunale che però risulta tutto pieno o prenotato. Andiamo allora verso Narbonne ma non troviamo nessuna indicazione di campeggi per cui dirigiamo il muso del camper verso Trebes e facciamo sosta al campeggio “A l’ombre de Micocoluoers”, sul bordo del Canal du Midi. Il campeggio è abbastanza penoso e le piazzole sembrano quelle di un’area di sosta ma decidiamo comunque di restare perché siamo stanchi e perché speriamo, domani, di andare lungo la ciclabile fino a Carcassone.
Lunedì 4 agosto: il tempo non è splendido per cui decidiamo di partire dal campeggio e andare con il camper a Carcassonne. Facciamo le operazioni di carico e scarico, paghiamo il campeggio (22,10€ senza corrente) e ci avviamo verso Carcassonne. Sostiamo nel parcheggio della Citè, adibito a camper e autobus (N 43,20534 E 2,37189) e prendiamo il bus navetta gratuito che porta all’ingresso della città storica, molto bella, con una doppia cinta muraria, ben restaurata e piena, come tutte le città di questo tipo, di negozietti di souvenirs e ristoranti; scendiamo anche a vedere il ponte vecchio e poi ritorniamo al camper. Nel pomeriggio, pagato il parcheggio (5€ da 1 a 6 ore, poi 1€ all’ora, gratuito dalle 20 alle 8, possibilità di pernottare e di carico-scarico gratuito) ci spostiamo a Castelnaudary e sostiamo al campeggio comunale, segnalato, sul bordo del Canal du Midi. È indicata anche un’area di sosta per camper ma preferiamo il campeggio, per maggior tranquillità.
Martedì 5 agosto: bella giornata, con le bici ci avviamo in dir. Carcassonne per la pista ciclabile che gira intorno al “Grand Bassin” e poi passa accanto alle quattro chiuse sul canale. Purtroppo anche qui, dopo un primo tratto di qualche Km abbastanza discreto, la pista diventa un sentiero sconnesso e in alcuni punti molto fangoso, che ci costringe a una continua gimcana fra le pozzanghere. Arriviamo fin quasi a Carcassonne e nel primo pomeriggio torniamo al campeggio. Questa sera mangiamo la “Cassoulet” il piatto tipico locale, fatto con fagioli, carne d’oca o di anatra e maiale.
Mercoledì 6 agosto: ancora una bella giornata di sole; con le bici ci avviamo verso il canale e quindi in direzione di Toulouse. La ciclabile è asfaltata (finalmente!) per il primo tratto e poi lascia il posto ad un buon sterrato; anche in questo caso, purtroppo, lo sterrato finisce e ci troviamo nel solito sentiero sconnesso ma per fortuna con poche buche e pozzanghere. Nel momento in cui entriamo nella Haute Garonne le cose, fortunatamente cambiano e adesso ci troviamo in una ciclabile vera e propria, ben asfaltata (a parte qualche radice sporgente) e ben segnalata. Arriviamo fino alla chiusa di Gardouch, quindi giriamo le bici (vogliamo tornare abbastanza presto al campeggio perché poi ci sposteremo con il camper) e ci fermiamo per il panino proprio nella zona, molto bella, dove avviene la ripartizione delle acque del Canal du Midi e dove si trova anche l’obelisco eretto in memoria del costruttore del canale, Pierre Paul Riquet. In pratica ci troviamo nel punto più alto; qui il canale prende le sue acque da due fiumi che scendono dalla Montagne Noir e si uniscono in un canale artificiale, La Rigole, che alimenta i due rami del canale. A est il canale digrada verso Narbonne, a ovest digrada verso Bordeaux e il golfo della Gironda. Tornati al camper paghiamo il campeggio (15.20€ a notte, con la corrente) a approdiamo al campeggio “Les Violettes” a Deyme.
Giovedì 7 agosto: tempo discreto, con qualche nube; con le bici ci avviamo verso Montferrand e poi risaliamo per circa 7 Km la Rigole, torniamo indietro e sostiamo per il panino al punto di ripartizione delle acque, dove ci eravamo fermati ieri e al ritorno saliamo all’obelisco dedicato a Riquet e poi una sosta al laghetto di Port Lauragais, dove si trova un ben fornito ufficio turistico, un ristorante e un negozio di prodotti tipici. Nel pomeriggio ritorno al camper.
Venerdì 8 agosto: il tempo è piuttosto nuvoloso e per giunta la proprietaria del campeggio, neanche tanto gentilmente, ci fa presente che dobbiamo liberare la piazzola entro le 14 (neanche ci fosse la ressa fuori; il campeggio è quasi vuoto!) per cui, fatte le operazioni di carico e scarico, partiamo, facciamo sosta in un grosso supermercato alla periferia di Toulouse per le compere e poi proseguiamo per la D902 verso Canals; cerchiamo il campeggio Aquitane ma notiamo che è posto piuttosto lontano dal Canal du Midi per cui optiamo per l’area di sosta di Grisolles, segnalata e proprio a bordo canale. Si tratta di un grande parcheggio (150 posti auto) dove è consentita la sosta camper, gratuita e c’è pure la stazione di carico e scarico, gratuita pure questa. Fa un caldo terribile per cui rinunciamo al giro in bici e facciamo bene! Nel pomeriggio si scatena un violento temporale che dura fino a sera inoltrata, con violente raffiche di vento e pioggia.
Sabato 9 agosto: giornata discreta; con le bici seguiamo il canale fino a Toulouse, giriamo un po’ per la città, che si dimostra molto ciclabile e poi torniamo al camper. Partiamo con l’intenzione di sostare a Castelsarrasin, dove dovrebbe esserci un campeggio comunale; in realtà, anche seguendo le coordinate trovate su internet, non troviamo nessun campeggio ma soltanto un’area di sosta, comunque molto bella. Chiediamo informazioni ad un camperista francese che ci da un opuscolo dell’ufficio del turismo nel quale è segnato che il campeggio non si trova a Castelsarrasin ma a St Nicolas de la Grave, 11 Km più in là. Il campeggio, poco segnalato, si trova seguendo le indicazioni della Base de Loisir e dispone anche di un’area di sosta camper dove, per la spaventosa cifra di 4€/ 24 ore, abbiamo tutto il posto che vogliamo e la possibilità di accedere ai servizi del campeggio. La gentile signora dell’accettazione ci da tutte le informazioni del caso e ci consegna alcune mappe delle ciclabili dei dintorni.
Domenica 10 agosto: anche questa notte è piovuto ma al mattino c’è un po’ di sole a darci il buongiorno; con le bici ci avviamo verso Grisolles, sempre lungo il canale, che in questo tratto passa anche per un ponte-canale che scavalca il Tarn. Poco dopo Moissac c’è anche un’altra opera di grande ingegneria: un ascensore inclinato, dimesso nel 1974, che faceva superare alle barche un dislivello di 30 metri, trascinandole per mezzo di due specie di enormi e potenti camion. A Pontec un’altra pista porta verso Montauban ma noi continuiamo lungo il canale; lungo il Tarn ci andremo nei prossimi giorni. Al ritorno facciamo una sosta a Moissac, che merita una visita almeno per la sua possente chiesa e, prima di rientrare all’area di sosta, diamo un’occhiata alla “Base de Loisir” adiacente, un laghetto attrezzato con piscina, porticciolo, bar e spiaggia. Fa ancora un caldo bestiale; una bella doccia e un po’ di relax sotto il tendalino ci rimettono rapidamente dalle fatiche della giornata.
Lunedì 11 agosto: finalmente un po’ di fresco, grazie anche alle nuvole. Con le bici ci dirigiamo verso Agen e al suo ponte-canale sulla Garonne, praticamente identico a quello visto a Moissac. Giriamo per il centro di Agen, che vanta alcune pregevoli chiese e al ritorno una sosta a Valence d’Agen, con il suo particolare lavatoio circolare; in questa cittadina si è appena svolta una rievocazione medioevale proprio lungo il canale. Torniamo al camper e ci avviamo verso Montricoux ma non ci soddisfa molto la situazione per cui ritorniamo verso Montauban e facciamo sosta, 3 Km più in là, nel campeggio rurale in Route de Courbarieu, 225 (segnalata). Siamo praticamente in una fattoria, in mezzo alle galline ma è un posto tranquillo. Paghiamo subito la sosta (4€ senza la corrente, carico, scarico, docce, ecc. sono tutti a pagamento) e poi ceniamo.
Martedì 12 agosto: tranquillo si, a parte il cane che discute di notte con un suo lontano compagno e il gallo, che come tutti i galli fa il suo dovere mattutino. Messi da parte gli istinti omicidi nei confronti del gallinaceo, con le bici andiamo verso Montauban; purtroppo non ci sono piste ciclabili e bisogna percorrere una strada piuttosto trafficata. La città comunque, classificata come uno dei grandi siti dei Midi Pirenei, non ci colpisce più di tanto, sarà perché siamo più affezionati alle piccole cittadine, sarà che per raggiungere il centro storico non ci sono percorsi adatti ai ciclisti, sarà che i suoi monumenti, comunque notevoli, devono convivere con il traffico e con le costruzioni più recenti. Torniamo al camper e partiamo verso Damazan, dove sappiamo esserci un campeggio. Ancora una volta ci fidiamo troppo del navigatore che ci fa fare una serie di strade in mezzo alle campagne che si stendono a perdita d’occhio, molto panoramiche ma piuttosto tortuose. Arrivati a Damazan seguiamo le indicazioni per il Camping du Lac ed entriamo. A dire il vero, fra i campeggi che abbiamo visto finora, questo è sicuramente il peggiore: non ha il carico-scarico e bisogna arrangiarsi facendo acqua con la tanica, scaricando il serbatoio con una bacinella e la cassetta del WC nei gabinetti; inoltre è lontano quasi 2 Km dal Canal du Midi e la signora della reception vorrebbe a tutti i costi rifilarmi una delle piazzole più costose e storce il naso quando le dico che non mi serve la corrente; come se non bastasse, bisogna lasciare la piazzola entro le 11. Purtroppo non c’è molto da scegliere: sembra proprio che in questa zona non ci siano alternative; paghiamo in anticipo il campeggio (32,80€ per due notti, corrente esclusa), ci sistemiamo e cominciamo a programmare i prossimi giorni.
Mercoledì 13 agosto: la notte c’è stato un bel temporale ma al mattino il tempo sembra migliorare; con le bici ci avviamo verso il canale e poi verso Agen. Facciamo una piccola deviazione verso Serignac sur Garonne, incuriositi da una indicazione che segnala un’area di accoglienza comunale e troviamo infatti una zona, solo per tende ma i camper si possono sistemare lì vicino, con quattro-cinque piazzole delimitate da siepi, con servizi e docce e il tutto gratuito. Il paesino inoltre ha una bella chiesa con la cuspide del campanile che sembra avvitata e alcune case a graticcio. Al ritorno ci prendiamo una bella lavata perché il tempo si è messo al brutto, con pioggia e vento, naturalmente contrario. Poco prima di arrivare a Damazan, visto che è tornato il sole, ci fermiamo all’area di sosta sul porto di Buzè sur Baise, molto bella e proprio sul canale. Arrivati a Damazan facciamo un giretto per il paese e poi ritorno al campeggio.
Giovedì 14 agosto: al mattino partiamo dal campeggio e ci dirigiamo verso Meilhan sur Garonne e troviamo il campeggio comunale, che è situato proprio su una striscia di terra fra il canale e la Garonna e…3 metri sotto il livello delle acque del canale! C’è una sbarra limitatrice d’altezza ma un signore ce la apre e ci informa che per il pagamento passerà verso sera l’addetto del comune; sembra incredibile ma qui in Francia i campeggi più carini sembrano proprio quelli meno cari e comunali, sia per l’ubicazione, sia per la sistemazione interna. In questo campeggio le persone pagano 2,20€ e la piazzola costa 2€. Elettricità e docce sono a parte e per le docce bisogna procurarsi i gettoni all’adiacente capitaneria di porto, dove si trovano anche le cartine delle ciclabili dei dintorni. Nel pomeriggio con le bici andiamo fino a Castet en Dorte, dove in pratica la ciclabile finisce e il canale si immette nella Garonna. Al ritorno ci fermiamo un attimo al porto di Fontet, dove si trova una bella area di sosta per camper che sembra quasi un campeggio, con le piazzole delimitate da siepi. Domani, se il tempo ce lo permetterà, andremo fino a Damazan e concluderemo così il nostro viaggio sul Canal du Midi; in seguito cercheremo di raggiungere Bordeaux attraverso un’altra ciclabile.
Venerdì 15 agosto: con le bici ci avviamo verso Damazan, concludendo così il nostro giro sul Canal du Midi. Il tempo purtroppo non è dei migliori e al ritorno un forte scroscio d’acqua ci fa indossare le mantelline anti-pioggia ma quando arriviamo al campeggio è già tornato il sole. Partiamo in direzione di Creon, andiamo fino a Sadirac e diamo un’occhiata al campeggio Bel Air, che si trova proprio sulla strada ma decidiamo di non entrare, sia perché è piuttosto caro, sia perché bisogna lasciare la piazzola entro le 12, il che significherebbe rovinarci la giornata. Torniamo a Creon ed entriamo nell’area di sosta, adiacente alla pista ciclabile e a due passi dal centro del paese; l’area è piccolina (6 posti), gratuita e basta andare a registrarsi al vicino centro di noleggio biciclette, aperto, come del resto il vicino Ufficio Turistico, anche il giorno di ferragosto.
Sabato 16 agosto: con le bici ci avviamo lungo la pista ciclabile in direzione di Bordeaux. La pista, intitolata ad un campione del ciclismo francese, Pierre Lapèbie, corre sul tracciato di una vecchia ferrovia e porta, in 25 Km, al centro di Bordeaux, fino al Pont de Pierre. Bordeaux è una città bellissima, ricca di austeri palazzi che ricordano un po’ Vienna, adagiata sulle due rive della Garonna, che qui è già molto larga e risente delle maree; quando arriviamo, infatti, vediamo l’acqua del fiume che, invece di andare verso il mare, torna indietro, spinta appunto dalla marea che sale. Oltre che essere bella Bordeaux è una città ciclabilissima e tutto il centro storico e i dintorni sono percorribili senza problemi dalle due ruote; inutili i commenti e i paragoni con le nostre città! Mangiamo il nostro panino nei giardini fra il centro storico e il fiume e nel pomeriggio torniamo al camper, andiamo alla vicina cantina cooperativa per qualche acquisto vinicolo e poi passeggiamo per il centro di Creon. Questa sera proprio qui vicino, sulla pista ciclabile, c’è una festa dove preparano un po’ di tutto.
Domenica 17 agosto: bella giornata, con le bici andiamo verso Sauveterre sempre per la ciclabile, passando per vaste distese di vigneti e di campi di girasole; al ritorno una breve deviazione verso l’abbazia di La Sauve, iscritta nel patrimonio dell’Unesco e poi, tornati al camper, ci avviamo verso Crayssac con l’intenzione di fare almeno una parte della ciclabile del fiume Lot. Purtroppo già lungo il percorso ci rendiamo conto che la tanto decantata pista ciclabile corre per buona parte lungo strada e di ciclabile ha ben poco (per carità, da un certo punto di vista tutte le strade sono ciclabili ma noi per ciclabile intendiamo qualcosa di diverso). Proviamo ad andare un po’ più avanti, fino a Luzech, dove si trova un’area di sosta a pagamento lungo il fiume ma poi ritorniamo a Prayssac e sostiamo nell’area gratuita in Avenue des Acacias.
Lunedì 18 agosto: al mattino ci avviamo verso Cahors e facciamo sosta nel grande parcheggio che il comune ha messo a disposizione dei camperisti (44°26,313’ 1°26,417’) visto che l’area di sosta, posta proprio lungo il fiume e dotata di carico e scarico gratuiti, dispone di soli tre posti camper. Ci rechiamo all’ufficio turistico che ci consegna le cartine per visitare la città, giriamo per le strade della città medioevale e i suoi monumenti, fra cui un curioso orologio, torniamo al camper e ci avviamo verso Cabrerets per una strada, che costeggia il Lot, stretta fra la roccia e il fiume. A Cabrerets sostiamo nel parcheggio sterrato prima del paese, che vanta un bel castello costruito su uno sperone di roccia che sovrasta il fiume. Ripartiamo e facciamo sosta all’area di St Cirque Lapopie, adiacente al campeggio e in riva al fiume. Dall’area parte un sentiero che porta su in paese e poi lungo il sentiero di alaggio, scavato nella roccia. Saliamo fino al paese, molto bello e caratteristico e al ritorno facciamo un pezzo del sentiero di alaggio
Martedì 19 agosto: partiamo in direzione Figeac, una breve sosta in un supermercato e poi parcheggiamo nel parcheggio poco lontano dal centro storico (N: 44°36,700’ E: 2°01,978’). Anche questo paese è classificato come uno dei grandi siti dei Midi Pirenei e possiede diversi edifici interessanti, fra cui anche un comando dei cavalieri Templari. Ci spostiamo quindi a Rocamadour; incredibile la quantità di macchine, di camper e di gente che circola in questo posto. Per fortuna il luogo è perfettamente attrezzato con diversi parcheggi e con un bus navetta che li collega fra loro e la città. Parcheggiamo nel parcheggio del castello, in alto e scendiamo lungo il sentiero della Via Crucis in mezzo ad un mare di gente. La città è una specie di San Marino ma merita assolutamente di essere vista, addossata com’è alla roccia; non per niente è classificata come il secondo sito turistico di Francia. Per la risalita si possono utilizzare due ascensori inclinati ma risulta molto più comodo (ed economico) il bus navetta che ci riporta direttamente al parcheggio.
Mercoledì 20 agosto: partiamo in direzione di Beynac et Cazenac, un altro dei villaggi più belli di Francia e parcheggiamo nell’unico spazio rimasto dedicato ai camper, in un parcheggio in riva alla Dordogne; ci sediamo sul prato a guardare le tante canoe colorate che scendono la corrente e poi saliamo al villaggio, che si merita pienamente il suo titolo. Giriamo per le viuzze fra case perfettamente restaurate fino all’imponente mole del castello, quindi ritorniamo al camper e ci dirigiamo verso Castelnaud la Chapelle, che vanta un importante castello che sovrasta la Dordogne e poi a La Roque Gageac, parcheggiamo nel parcheggio a pagamento per camper ma invaso dalle macchine (in questo villaggio c’è un traffico incredibile di auto, camper e turisti) e giriamo un po’ fra le stradine che però, a dire il vero, sono molto più turistiche e molto meno belle di quelle viste in precedenza. Torniamo al camper e decidiamo di cominciare ad avvicinarci a casa. Ci fermiamo per la notte in un paesino, del quale non ricordo il nome ma che comunque ha una piccola area di sosta gratuita.
Giovedì 21 agosto: completiamo il tragitto che ci riporta a casa, dove arriviamo in serata.
CONCLUSIONI: la Francia, ovunque si vada, rimane il paradiso dei camperisti e dei campeggiatori; anche questa volta non abbiamo programmato un gran chè prima di partire ma ci siamo solamente posti il problema del punto di inizio, il resto lo abbiamo programmato giorno per giorno. Il Canal du Midi è una grande opera di ingegneria, di genio e di coraggio. Dal punto di vista della ciclabile, bisogna dire che il primo tratto, quello che va da Bezièrs fin quasi a Toulouse, è un sentiero sconnesso e spesso fangoso mentre quando si entra in Aquitania le cose cambiano notevolmente e diventa una vera pista ciclabile e più ci si avvicina a Bordeaux, più aumentano le indicazioni. Quel poco che abbiamo potuto vedere del Perigord ci ha pienamente soddisfatto: bei villaggi e tante possibilità di sosta.
Ci siamo avvalsi degli atlanti editi dalla Michelin (Francia 1:200.000 ed Europa 1:1.000.000, molto utile quest’ultimo perché evidenzia le località interessanti da visitare), della guida alle aree di sosta europea e del volume “100 escapedes in camping car” edizione 2012, sempre edita dalla Michelin.