Quando parliamo di gas in camper in genere ci si riferisce principalmente a due gas: il propano e il butano. In realtà si può considerare anche il GPL (gas petroliferi liquefacibili) composto da una miscela dei primi due e il cui rifornimento si fa alle stazioni di rifornimento stradali.
Ormai quasi più nessun camper utilizza il “bombolone” che va caricato appunto a GPL e, per legge, non è più possibile caricare le comuni bombole di gas alle stazioni di rifornimento ma, anche se fosse ancora possibile (e ci sono casi di gestori poco professionali che ancora lo fanno) è comunque fortemente sconsigliato in quanto non è la prima volta che scoppia una bombola perché era stata sovracaricata oppure si rompe il riduttore di pressione, sempre per lo stesso motivo.
Restano quindi da valutare le caratteristiche dei due gas propano e butano: diciamo subito innanzitutto che, alle temperature invernali delle nostre zone montane, nessuno di questi due gas congela visto che le temperature di passaggio allo stato solido sono inferiori ai -150°C ma non è necessario che il gas sia allo stato solido per non uscire dalla bombola, basta che sia allo stato liquido e allora le temperature possono essere ben più alte per lasciarci al freddo. In questo caso infatti la temperatura di ebollizione (cioè la temperatura alla quale il gas passa dallo stato liquido a quello gassoso) è di -0,4°C per il butano e di -43°C per il propano.
Questo significa che se abbiamo una bombola carica di butano e la temperatura scende a 0 °C o meno, l'aria non potrà cedere sufficiente calore alla bombola per far evaporare il gas. Il gas rimane allo stato liquido e la fiamma si spegne. Se invece abbiamo una bombola di propano e la temperatura dovesse scendere anche a -20 o -30°C, l'aria sarebbe ancora in grado di cedere calore alla bombola, grazie alla differenza di temperatura, garantendo l'evaporazione del gas liquido e quindi il funzionamento degli apparecchi di combustione. Se però la temperatura esterna dovesse scendere a -40°C, anche il propano avrebbe difficoltà ad evaporare non ricevendo più calore dall'esterno e la combustione, anche in questo caso, cesserebbe. Ovviamente se nella bombola abbiamo il GPL, a temperature superiori ai -40°C si riuscirà a utilizzare solo la parte di propano, poi quando questo risulterà esaurito e rimarrà unicamente un residuo di butano, la fiamma si spegnerà. Da tenere presente inoltre che in genere nel GPL la percentuale di propano è di circa il 30% per cui in una bombola da 10 Kg caricata con GPL (cosa comunque sconsigliatissima, come già detto in precedenza) soltanto 3 Kg circa sono di propano.
Qualcuno potrebbe obiettare che, in fondo, le bombole sono sempre alloggiate in un vano abbastanza protetto e quindi sicuramente ad una temperatura più alta dell’esterno ma bisogna tenere presente anche un altro fattore e cioè che il processo di espansione che il gas subisce durante il passaggio attraverso il riduttore di pressione è un processo endotermico e quindi il gas stesso si raffredda notevolmente con conseguente possibile ritorno allo stato liquido.
In conclusione quindi possiamo affermare che:
E’ sempre sconsigliatissimo far riempire le nostre bombole con GPL
Se abbiamo il bombolone bisogna tenere presente che soltanto il 30% circa della carica è di gas propano e quando lo ricaricheremo, visto che ci è rimasto il butano, la percentuale di propano sarà ancora inferiore
Il butano è utilizzabile soltanto a temperature non inferiori allo zero
Non ci sono significative differenze di prezzo fra i due gas
In genere il butano è più “sporco” del propano
Ognuno fa quello che vuole, io uso esclusivamente propano.