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Istria, dal 28 agosto all’ 11 settembre
Sabato 28: a dire il vero il titolo giusto di questo diario avrebbe dovuto essere: “Volevamo andare a Rovigno, ma…”. Partiamo sabato mattina e con calma percorriamo l’ autostrada che porta a Trieste e poi, sempre per strada normale, arriviamo verso le sei di sera alla Konoba Val Carpana, circa 1 Km prima dell’ ingresso del campeggio Polari; ceniamo e poi ci spostiamo nel parcheggio all’ ingresso del campeggio, pieno di camper e di roulottes in attesa di entrare. Mi reco subito alla reception dove mi dicono subito che non ci sono posti liberi, tutti già prenotati e mi invitano a ripresentarmi domani mattina, alle sette, per vedere se qualcosa è cambiato. Torno al camper e ci prepariamo per la notte, durante la quale continueranno gli arrivi.
Domenica 29: mi alzo alle 6,20 e aspetto pazientemente che aprano I cancelli, in compagnia di altri camperisti, tutti tedeschi e quasi tutti con il foglio di prenotazione in mano. Fortunatamente sono il primo della fila e la gentile impiegata mi informa che sono disponibili tre piazzole, mi indica grossomodo dove sono e aggiunge anche che, o decido subito oppure, se voglio andare a vedere, corro il rischio di ritornare e vederle già assegnate a chi è dopo di me. In pratica “prendere o lasciare”; prendo la prima che mi è stata proposta, la 631, faccio la registrazione ed entriamo con il camper. La piazzola che abbiamo “scelto” si trova lungo la strada principale del campeggio e, tenendo conto che il campeggio è strapieno, c’ è un continuo via-vai di gente, auto, moto, monopattini e bici. Nel pomeriggio arrivano I nostri amici che però non trovano posto per cui decidono di spostarsi al Bjiela Uvala a Porec.
Lunedì 30: giriamo e rigiriamo per il campeggio prendendo nota delle piazzole che sembrano libere ma in realtà sono prenotate; vado in direzione tre o quattro volte sperando che si sia liberato qualche posto migliore del nostro, senza esito e allora decidiamo di lasciare il campeggio e di raggiungere I nostri amici al Bjiela Uvala dove sembra ci siano maggiori possibilità. Mentre sono in fila per il pagamento sento l’ impiegata addetta al chek-in dire a due italiani che non c’ è posto. Li chiamo e dico loro che io sto per andarmene così, appena effettuato il mio chek-out, loro fanno la registrazione. Arriviamo al Bjiela Uvala e riusciamo a sistemarci in una piazzola che non è proprio il massimo ma comunque, almeno per il momento, può andare bene.
Martedì 31: vediamo che in una piazzola vicino a noi sono in procinto di partire; ci sembra un pò meglio, se non altro è un pò più soleggiata, il chè non guasta viste le temperature non proprio estive. Aspettiamo che si liberi e corro in direzione per il cambio; speriamo sia quello definitivo.
Mercoledì 1 settembre: passeggiate e vita di spiaggia; alla sera mangiamo in compagnia una buona tagliata di manzo.
Giovedì 2: con le bici ci dirigiamo verso Flengi, un piccolo paese dove I vari ristoranti cucinano maialini e agnelli allo spiedo. All’ andata seguiamo le indicazioni di Mapy.cz che ci fa percorrere alcune stradine secondarie e un tratto di circa 2 Km di sterrato in mezzo ai campi; il ritorno lo facciamo tutto per strada poco trafficata e seguendo le indicazioni Jasenovica, Fuskulin e Mugeba.
Venerdì 3: passeggiate e vita da spiaggia.
Sabato 4: con la bici mi dirigo verso il canale di Leme seguendo dapprima la pista indicata dal n. 161 e poi cercando di orientarmi a naso e con l’ aiuto della solita app. Sono indicate alcune piste I cui numeri però non compaiono sulla cartina che mi è stata consegnata all’ uff. Turistico; il percorso comunque è sempre su buon sterrato e proseguo seguendo la n. 171, sempre in mezzo al bosco e parallela al canale. Una breve deviazione verso Pirate Cave che comunque è irraggiungibile in bici in quanto si tratta di un sentiero con pendenza impossibile e molto accidentato e poi il rientro passando per Klostar (antico monastero in rovina), Flengi, pista n. 161 e arrivo al campeggio. Pomeriggio al mare che oggi è strapieno di meduse, per fortuna non urticanti.
Domenica 5: con la bici mi dirigo verso Porec che attraverso e seguo poi, o meglio, cerco di seguire, le indicazioni della 141. a dire il vero le indicazioni sono piuttosto scarse ma soprattutto mancano dove c’ è da decidere se andare a destra o a sinistra così mi ritrovo a girare per viottoli sassosi, tratti di strada e un paio di volte mi ritrovo a girare in tondo; della 144 non c’ è più traccia e in compenso appaiono altri numeri (121 e 150) che non ho nella mappa. In qualche modo arrivo a Santa Marina, un piccolo agglomerato di case con un bel ristorantino in riva al mare. Al ritorno trovo le indicazioni della 144, segno evidente che all’ andata ne avevo perso qualcuna e chissà quale strada ho fatto e passo per la Uvala Bosuja, bellissimo posto con tanti spazi per parcheggiare; vedo anche alcuni camper che sicuramente hanno lì pernottato. Al pomeriggio solita vita di spiaggia e bagno fra le meduse.
Lunedì 6: passeggiata lungo il mare in direzione di Porec e al pomeriggio bagni di sole e di mare.
Martedì 7: altra noiosa giornata di spiaggia; alla sera, per consolarci, andiamo a prendere con la moto di Doriano il maialino al Treft Punkt, una baracchetta che si trova lungo la strada, poco dopo il Dino Park: niente di speciale.
Mercoledì 8: con le bici torniamo, questa volta assieme e Graziella, a Santa Marina passando anche per Uvala Bosuja; al ritorto sosta a Porec per acquistare alcuni regalini. Al pomeriggio solita vita di spiaggia e bagno fra le meduse; mi diverto, tanto per passare il tempo, a prendere alcune granseole che ovviamente poi rilascio.
Giovedì 9: con la bici ritorno verso il canale di Leme, seguendo prma la 161, in mezzo ai vigneti, e poi la 174 (sperando in bene, perchè non c’ è sulla mappa) che mi porta in breve tempo al punto in cui il canale si apre sul mare. Ripercorro lo sterrato che porta alla Pirate Cave e questa volta mi fermo, lego la bici e scendo a piedi per un ripido sentiero a scalini fino ad arrivare alla grotta, dove ora si trova un bar. Risalgo e continuo verso Klostar, un tratto di strada e poi per uno sterrato piuttosto impegnativo per una trekking bike, raggiungo Marassi, piccolo paese con alcune antiche case. Quindi, per strada normale, Flengi, Funtana e arrivo al campeggio. Pomeriggio al mare.
Venerdì 10: con la bici raggiungo e supero Porec e poi, con l’ aiuto della app Oruxmaps, nella quale avevo scaricato il tracciato della Parenzana, trovo l’ inizio della pista che ricalca la vecchia ferrovia che da Trieste arrivava a Porec. Non è un bel tracciato; per la maggior parte del tratto che ho percorso, fino a poco dopo Visnjan, si tratta di un brutto sterrato molto sconnesso e pieno di sassi che impedisce di mantenere una buona andatura. È un vero peccato perchè, con un pò di più attenzione da parte delle autorità locali, potrebbe diventare adatta anche a famiglie con bambini. Nel pomeriggio cominciamo a sbaraccare un pò perchè domani si parte.
Sabato 11: sveglia alle sette, tratto di autostrada croata, superiamo la frontiera senza intoppi e facciamo una breve sosta in un bar lungo la strada per la colazione, quindi, dopo aver fatto il pieno a Capodistria, strada normale fino al confine italiano e poi autostrada da Trieste fino a Montecchio e poi a casa.
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