Lago d’Idro e Valle del Chiese , dal 1 al 4 giugno
Venerdì 1: partenza nel primo pomeriggio per raggiungere il lago d’Idro e la valle del Chiese; sono soltanto 120 Km ma ci vorranno più di tre ore: prima il Pian delle Fugazze, poi l’attraversamento di Riva del Garda e poi la strada, a volte stretta, che sale al lago di Ledro e poi scende fino al lago di Idro. Arriviamo a Ponte Caffaro dove si trovano due aree di sosta, entrambe ai lati del campeggio e denominate area camper 1 e 2. noi sostiamo nella n. 1, piccola (solo 9 posti camper, con carico, scarico e allaccio elettrico) proprio in riva al lago. Per entrare è necessario telefonare ai numeri riportati sul cartello all’ ingresso, ci viene dato un codice per aprire e poi chiudere la sbarra di accesso e, una volta sistemati, bisogna andare a registrarsi all’ “Active Ostell” che si trova nell’ altra area (sono poche centinaia di metri, sempre in riva al lago). Ci registriamo, paghiamo in anticipo la sosta (15€ a notte, corrente inclusa, uscita entro le 18) e ci viene consegnata una cartina della valle con indicata la ciclabile; torniamo al camper e ci prepariamo a gustarci la cena in riva al lago.
Sabato 2: con le bici ci avviamo lungo il lago fino a trovare la ciclabile ma anziché seguirla deviamo verso il paesino di Baitoni (c’è un grande parco naturale con tanta gente) e poi affrontiamo la salita che porta a Castello San Giovanni, dal quale si gode una splendida vista sul lago e poi proseguiamo verso il paese di Bondone perché, a quanto letto su un numero di Camperlife, le case dovrebbero essere dipinte con tanti murales. In realtà non ci sono poi così tanti murales e quei pochi che ci sono sono piuttosto sbiaditi. Scendiamo verso il Chiese e proseguiamo per Darzo, dove ci sono delle vecchie miniere, ora dismesse, di barite (BaSO4 per i chimici). Per raggiungerle, dalla piazza di Darzo (qui si che ci sono alcuni bellissimi murales) bisogna...chiedere; non ci sono infatti indicazioni ma si tratta comunque di una strada molto stretta e impervia: in 7 Km si arriva quasi a 1000 metri di altitudine! Al momento le miniere non sono visitabili ma sono in corso dei lavori per renderle accessibili al pubblico. Torniamo al paese di Darzo e riprendiamo la ciclabile dirigendoci verso il Centro Polifunzionale, poi verso il lago e l’area di sosta. Un fresco bicchiere di Radler scaccia la stanchezza, aiutato dalla siesta sul lago.
Domenica 3: ripercorriamo la ciclabile verso Storo e poi Pieve di Bono, dove la pista finisce; saliamo per un po' lungo la Val Daone ma si tratta di una strada piuttosto trafficata per cui, dopo qualche tornante, rinunciamo e torniamo indietro. Troviamo le indicazioni per Castel Romano e quindi per il piccolo paese di Por, con una bella chiesetta su un cucuzzolo dal quale si ha una splendida vista sulla valle, poi ridiscendiamo e troviamo le indicazioni per Malga Caino alla quale arriviamo dopo una salita piuttosto impegnativa; ci fermiamo per un caffè e chiediamo informazioni alla gentilissima signora della malga che ci da le indicazioni per il sentiero etnografico del Rio Caino: si tratta di un sentiero in mezzo al bosco, che siamo costretti a percorrere con le bici quasi sempre a mano ma per fortuna sempre in discesa, che passa fra trincee della seconda guerra e diverse ricostruzioni degli antichi mestieri dei boschi passando anche per l’ orto della strega Brigida che, visto che al tempo non c’era il divorzio, si liberava del marito e dei mariti delle amiche con qualche sapiente pozione velenosa. Ritroviamo la ciclabile alla fine del sentiero e torniamo al camper, carichiamo le bici e ci avviamo verso Borghetto sul Mincio; nei dintorni di Desenzano troviamo un traffico intenso e notevoli code: arriviamo a Borghetto verso le 19 e facciamo sosta nel parcheggio comunale (GPS: 45.353160, 10.719969; 10€/24 ore con carico-scarico e allaccio elettrico).
Lunedì 4: Le previsioni del tempo, purtroppo, non sono come i sogni: queste quasi sempre si avverano! Pioviggina e nel pomeriggio i metereologi ci dicono che pioverà per cui decidiamo di anticipare il rientro.