Se vuoi vedere tutte le foto clicca QUI
Grecia e isola Eubea, dal 18 giugno al 17 luglio 2021
Materiale cartografico e documentale: atlante stradale Europa del Touring Club 1:800.000 e carta geografica della Grecia 1:300.000 della Marco Polo; Guida Camper Europa 2020, alcuni diari reperiti su Camperonline e Camperistas.com.
Equipaggio: Carlo e Graziella, entrambi settantenni
Camper monoscocca della ditta Supercamper su Ducato 3000, anno 2008, misure: lunghezza: 630 cm, larghezza: 218 cm, altezza 285 cm (in alcuni casi ho tanto desiderato che fosse più stretto e più corto).
Una faccia, una razza! E’ questa la frase che ci sentiamo dire da molti greci quando diciamo loro che siamo italiani, oppure: “Siamo vicini di casa!” e se non lo dicono loro, lo diciamo noi; è un modo per fare amicizia. Non conosciamo molte parole in greco ma quelle importanti per strappare un sorriso e accedere alla sincera ospitalità greca sono: Kalimera, kalispera e kalinikta (buongiorno, buonasera e buonanotte), afkarestò (grazie) e parakalò (prego). Oltre ad alcune altre parole, riguardanti soprattutto il cibo, l’ inglese è parlato quasi ovunque.
Dopo innumerevoli tentativi e imprecazioni varie siamo riusciti a prenotare il biglietto di andata e ritorno in Grecia con la compagnia Anek (Partenza il giorno 21 alle 19,30 dal porto di Bari verso Igoumenitsa perchè ad Ancona sono terminati I posti in Open Deck e ritorno da Igomenitsa ad Ancona, sempre in Open Deck) ma I problemi sono appena cominciati: è necessario infatti compilare un documento per il governo greco con tutta una serie di dati; dopo tre (!!!) giorni di tentativi sono finalmente riuscito ad inviarlo. Sapremo se tutto è andato bene soltanto il giorno della partenza quando riceveremo il QR code che ci darà il benestare (solo una contorta mente governativa e infarcita di burocrazia inutile poteva partorire un simile obbrobrio!).
Giovedì 18 giugno: partiamo da casa verso le 8; autostrada Bologna-Ancona-Pescara (traffico per fortuna scorrevole a parte il normale ingorgo di Bologna e I tanti cantieri aperti da Fermo in poi con le conseguenti, inevitabili code) e uscita per Fossacesia. L’intenzione era di fermarci nell’ area di sosta in Via Lungomare Sud, che già conosciamo ma purtroppo l’ area è completa per cui proseguiamo per una decina di Km fino a Casalbordino. In Via Alessandrini troviamo un’ area di sosta fra la ferrovia e il mare che ha ancora un paio di posti liberi; decidiamo di fermarci anche perchè, seppur spartana, è praticamente sul mare e su un tratto di spiaggia libera con docce fredde gratis, ha carico e scarico (mooolto artigianali) e basta. Se non fosse per la vicinanza alla ferrovia sarebbe perfetta, ma non si può avere tutto. Tariffa 10€/24 ore. Resteremo fino a lunedì mattina.
Lunedì 21: Salutiamo le persone che abbiamo conosciuto (in fondo questa area di sosta sembra quasi una famiglia dove tutti sono pronti a darti una mano, chi ti presta la Vespa, chi ti chiede se hai bisogno di qualcosa al supermercato) e ci avviamo verso Bari, dapprima in autostrada dove, nonostante I tanti cambi di corsia il traffico scorre veloce, anche perchè il traffico è pressochè inesistente, e poi usciamo a Cerignola (tanto, abbiamo tempo) e percorriamo la superstrada, che si differenzia dal’ autostrada soltanto per qualche buca in più, fino al porto di Bari. Arriviamo verso le 12,30, in netto anticipo; gli addetti portuali ci fanno parcheggiare in un grande parcheggio, convertiamo la comunicazione che ci era arrivata tramite mail nei biglietti di andata e ritorno (è necessario presentare la comunicazione, le carte di identità, il libretto del camper, il messaggio inviatoci dal governo greco e conservato nel telefonino e I certificati di vaccinazione; in cambio ci danno degli altri moduli da compilare con gli stessi dati che avevamo già comunicato precedentemente. Quando si dice la burocrazia!). Pranziamo e restiamo in attesa dell’ orario di imbarco, alle 17 sulla Superfast II che, a guardar bene, è piuttosto piccola e sembra una barchetta a fianco della Costa Magnifica che la sovrasta nettamente.
Martedì 22: la nave è anche vecchia e mal tenuta e il personale di bordo è pure scortese. Sbarchiamo a Igoumenitsa in orario, alle ore 5,30 (ora greca, bisogna portare avanti le lancette di un’ora), superiamo senza problemi I controlli portuali (a dire il vero, con tutto il casino che mi hanno fatto fare per la compilazione del modulo di localizzazione, neanche lo hanno guardato) e ci dirigiamo subito verso una spiaggia, a poca distanza da Igoumenitsa (GPS: 39,51540-20,21087). Si tratta di una lunga baia con diversi bar con ombrelloni e lettini, l’acqua è bassa per un lungo tratto e limpida e ci sono pure alcune docce e rubinetti; ci sono due-tre camper, è passata la polizia ma non ha detto niente.
Mercoledì 23: Partiamo con l’ intenzione di arrivare nei pressi di Perdika, dove si trova il ristorante Soukas (GPS: 39,35278-20,28861). percorriamo dapprima un tratto di autostrada gratuita e poi una superstrada con traffico praticamente assente fino alla deviazione per Arillas; qui la strada si fa stretta ma comunque sempre asfaltata. Facciamo una breve sosta in un paesino per l’ acquisto di pane, frutta e verdura e proseguiamo fino a trovare le indicazioni del ristorante Soukas; la stradina di accesso è ripida e stretta, sicuramente non adatta a camper grandi e termina in un parcheggio polveroso e con ulivi bassi. Per raggiungere il mare bisogna scendere parecchio; in pratica il posto non ci soddisfa per cui facciamo dietro-front, ripercorriamo I circa 15, tortuosi Km che ci riconducono sulla superstrada e puntiamo a Kastrosikia dove dovrebbe trovarsi la taverna di Lulù, secondo le indicazioni del sito camperistas.com (GPS: 39,094627-20,637498). non troviamo la taverna ma un bel campeggio, il Nissos camping, direttamente sul mare, con tanti ulivi a fare ombra e servizi nuovi (16€ al giorno senza corrente). Alla sera ceniamo alla taverna del campeggio.
Giovedì 24: sosta, relax e bagni al campeggio.
Venerdì 25: lasciamo il campeggio e ci avviamo verso Mitikas (appena usciti dal campeggio, lungo la strada, abbiamo visto le indicazioni per il ristorante Zorbas con parcheggio camper) facendo un tratto di buona superstrada e passando per il tunnel sottomarino (7,5€, l’addetto ci ha chiesto l’altezza del camper). Facciamo una breve deviazione alla spiaggia di Mitikas (indicazioni solo in greco, (GPS: 38,67362-20,97122) dove ci è sembrato di vedere una specie di camping o comunque di possibilità di sosta e poi proseguiamo verso la sosta camper Agrilià (GPS: 38,639186-20,994275), 6 Km circa dopo Mitikas. Possibilità di carico, scarico e allaccio elettrico, 10€ per la sosta, 5€ per la corrente. Ci sistemiamo in posizione sopraelevata fra due belle baie; vicino a noi un rubinetto diventa la nostra doccia privata. Non ci sono negozi nei dintorni e pertanto, anche stasera, ci toccherà cenare alla taverna.
Sabato 26 e domenica 27: fa sempre un caldo feroce per cui restiamo fermi all’ area; ci rinfreschiamo con bagni in mare, docce e relax sotto al tendalino. Per fortuna la nostra posizione è abbastanza ventilata. Abbiamo fatto conoscenza con una coppia di camperisti romagnoli che ci danno alcune dritte sulle prossime soste. Alla domenica la spiaggia, e l’area, si riempiono di macchine che sembra di stare a Sottomarina.
Lunedì 28: partiamo e facciamo una prima sosta a Krioneri dove si trova una taverna, indicataci dai nostri amici romagnoli (Captain del mare) e la possibilità di sostare liberamente sulla spiaggia ma non c’ è nemmeno un camper per cui gironzoliamo per le stradine dei dintorni e, seguendo delle frecce gialle e la scritta “Nostos” sull’asfalto, arriviamo ad un’ altra taverna che ha alcune piazzole per camper ma comunque il posto ci sembra in generale piuttosto “zanzaroso” per cui proseguiamo fino a Eratini e sostiamo in un grande parcheggio in riva al mare, (GPS: 38,33834-22,19387) con un chiosco che trasmette continuamente una noiosissima musica spaccaballe. La spiaggia è di sassolini neri, ci sono alcune auto e siamo l’ unico camper. Fa sempre un caldo infernale per cui non ci resta altro che rinfrescarci continuamente in mare.
Martedì 29: la notte è stata disturbata dal continuo passaggio dei camions per la strada poco lontana ma in compenso è stata anche abbastanza ventilata, cosa che ci ha permesso di riposare. Facciamo colazione e partiamo verso Galaxidi; poco prima del paese vediamo dall’ alto una piccola baia e alcune roulottes parcheggiate in riva al mare (GPS: 38°20’50”-22°21’33”). scendiamo e ci sistemiamo proprio in riva, a fianco dell’ unico camper greco parcheggiato; c’ è anche un piccolo bar. Una considerazione: nella guida Vivicamper, evidentemente superata, nel posto che ora le roulottes dei locali hanno monopolizzato veniva riportava la possibilità di sosta libera per I camper; ora lo spazio a disposizione è notevolmente ridimensionato.
Mercoledì 30: partiamo in direzione dell’ Eubea per strada normale, sempre bella e poco trafficata; poco prima di Atene e fino a Calkida si fa un pezzo di autostrada gratuita, superiamo il caotico centro di Calkida e ci dirigiamo verso Politika dove sappiamo esserci un campeggio avendolo letto sul Plein Air di maggio. Ora, il campeggio c’ è ma sarebbe meglio che chi scrive gli articoli dicesse anche che I camper proprio non ci stanno a causa della bassa alberatura; solo con tante manovre riusciamo a fare retromarcia senza fare danni! Rifacciamo in senso contrario gli 11 Km della deviazione dalla strada principale e ci avviamo verso Rovies, dove “dovrebbe” esserci un altro campeggio. La strada (circa 80 Km) è un continuo avvicendarsi di saliscendi e di tornanti; in pratica ci mettiamo quasi due ore per arrivare a Rovies. Seguiamo le indicazioni del TomTom e il cartello “Bar Restaurant Paralia” ma del campeggio nemmeno l’ ombra: la strada, sterrata, arriva al bar e poi prosegue in riva al mare e sulla sinistra il bosco con alcune radure dove campeggiano, in assoluta libertà, tende e roulotte. Ci sistemiamo in una di queste (GPS: 38,801050-23,233320) e ci buttiamo in acqua per rinfrescarci anche se, a dire il vero, l’ acqua stessa è calda. Alla sera ceniamo in riva al mare e la famiglia di greci che è accampata vicino a noi ci offre del pesce fritto e del vino; inevitabile contraccambiare con un bicchiere di prosecco.
Giovedì 1 luglio: notte caldissima e zanzare molto incazzate! Al mattino partiamo verso Loutra Epidsou, un paese dove sgorgano dalle rocce delle acque calde e, dicono, terapeutiche. (a proposito, lungo la strada, a circa 4 Km da dove ci aveva dato la posizione il TomTom, vediamo le indicazioni del camping Rovies, alla faccia della precisione!). Il paese, come tutti I paesi termali, è un accavallarsi di case, alberghi, ristoranti e negozietti turistici. Ripartiamo e arriviamo a Kavos dove parcheggiamo su una striscia di terra in riva al mare (GPS: 38°49’37”-22°49’49”) dove sostano, evidentemente in maniera stabile, diverse roulottes e tende dei greci; il lato comico della faccenda è che fanno bella mostra di sè alcuni cartelli con il divieto di campeggio! Anche oggi è una giornata caldissima per cui non ci resta che buttarci in acqua constatando fra l’altro un effetto strano: da una parte della striscia di terra l’ acqua è calda, dall’ altro è molto più fresca. Nel pomeriggio facciamo un giro in barca con guida in inglese (7€ a persona) per gli isolotti dell’ arcipelago di Lichadonisia e abbiamo la fortuna di vedere due esemplari di foca monaca.
Venerdì 2: la notte è stata ventosissima (l’ aspetto positivo è che le zanzare se ne sono state buone buone a casa loro); ci svegliamo piuttosto presto, colazione e partenza, ripassando per Loutra Edipsou, verso la taverna Kanatadika (GPS: 38,99389-23,11551) che offre sosta gratuita in cambio di una consumazione. Nella Guida Camper Europa è riportato che offre carico e scarico e docce ma, come vedremo, si tratta di soluzioni molto fattiscenti; il ragazzo con cui parliamo parla un pò di italiano. Poco prima di arrivare facciamo sosta ad un Lidl che incontriamo lungo la strada per fare rifornimenti alimentari. Arrivati sul posto scambiamo due parole con un equipaggio tedesco che ci dà delle indicazioni su una possibilità di sosta libera poco lontana, con acqua e doccia, che è poi quello che ci serve (GPS: 38,998840-23,121760). Così ripartiamo e facciamo sosta in un grande sterrato in riva al mare, circondato dagli oleandri e con un rubinetto che fornisce un forte getto d’ acqua. Niente di meglio! Parcheggiamo vicino ad un camper tedesco e ci buttiamo in acqua. Nel pomeriggio, vista l’ abbondanza d’ acqua dolce, Graziella si dedica al lavaggio di un pò di roba. Anche oggi il vento è abbastanza forte e non possiamo aprire il tendalino; sarà il camper a farci un pò di ombra. Alla sera ritorniamo alla taverna Kanatadika con l’ intenzione di mangiare ma, con stupore, apprendiamo che la cucina chiude alle ore 8 di sera per cui ritorniamo alla spiaggia dove eravamo.
Sabato 3: notte tranquilla, fresca e senza zanzare. Partiamo in direzione di Capo Artemisio e poi di Agriovòtano, sbagliando pure strada a causa di una deviazione che non avevamo preso in considerazione con il risultato di arrampicarci per una strada tutta ripidi tornanti che poi siamo costretti a rifare al contrario. Cerchiamo di individuare la spiaggia di Elinika ma, dopo esserci imbottigliati un paio di volte, rinunciamo e ci dirigiamo verso Port Psaropouli (non è segnato sulla carta ma abbiamo visto la deviazione dalla strada principale) e parcheggiamo sulla strada che costeggia il mare e nei pressi di alcune taverne (GPS: 38,96982-23,37680). in una di queste sventola una bandiera canadese e faccio amicizia con un anziano greco che ha lavorato in Italia e in Canada; mi offre da bere un vino squisito di sua produzione e gli chiedo di vendermene un paio di bottiglie. Pranziamo in camper e poi restiamo a guardare il mare che oggi è piuttosto agitato. Alla sera ci rechiamo alla vicina taverna per la cena.
Domenica 4: partiamo da questo posto tranquillo e torniamo sulla strada principale (tanto per cambiare il TomTom ci fa fare una scorciatoia che passa per il piccolo paese di Vassilikà, sfiorando spigoli e davanzali) per raggiungere Pilio e il suo porto, dove si trova un ampio parcheggio asfaltato (GPS: 38°45’47”-23°35’27”) e, pochi metri più in là, grandi spazi (una volta, evidentemente c’ era un campeggio) fronte mare. La spiaggia è di sassolini neri e ci sono alcune docce, una anche con un rubinetto. Troviamo anche un camper italiano che però sembra proprio non gradire la presenza dei suoi connazionali. L’ acqua è piuttosto sporca e non invita molto a fare il bagno; alla sera cena in una delle taverne lì vicino.
Lunedì 5: partiamo in direzione di Vlahià, dove dovrebbe trovarsi una specia di area di sosta sul terreno di un vecchio campeggio. In realtà, quando arriviamo, troviamo un accampamento di tende che hanno monopolizzato praticamente tutti I posti con un pò d’ ombra (GPS: 38°45’07”-23°40’55”); la spiaggia inoltre è piuttosto piccola per cui decidiamo di spostarci alla poco lontana spiaggia di Limnionas (GPS: 38°42’50”-23°45’03”) proseguendo per la strada bianca che dapprima si inerpica su per la collina, con diversi tratti molto stretti che impongono una grande attenzione per evitare le rocce sporgenti e allo stesso tempo non finire giù per la scarpata. In pratica per fare 15 Km impieghiamo quasi un’ ora; l’ alternativa era tornare sulla strada principale e poi ridiscendere verso Agia Sofia, 115 Km! Anche alla spiaggia di Limnionas c’ è un bell’ assembramento di tende di locali ma almeno la spiaggia è ampia, divisa in due da un grosso scoglio e contornata da due imponenti pareti rocciose; ci sono le docce, I rubinetti per fare acqua e, nella parte finale della spiaggia si trova un vecchio gruppo di “servizi” con tre gabinetti e un lavello. Troviamo un posto discretamente ombreggiato e ci godiamo il mare che qui è limpidissimo. Alla sera, ovviamente, cena alla taverna; particolare simpatico: la proprietaria non spiaccica una parola di inglese e non ha un menù scritto per cui chiama in soccorso una ragazzina che sta cenando ad un tavolo accanto per fare da interprete.
Martedì 6: partiamo verso la spiaggia di Metochi (o Metoxi, GPS: 38,66013-23,95530); sono un’ ottantina di Km ma sembrano 800! la strada, sempre comunque asfaltata, si inerpica dapprima con ripidi tornanti per poi ridiscendere e poi risalire…. Passiamo anche per una zona boschiva devastata da un incendio; in alcuni tratti l’ asfalto è stato portato via da qualche piena. In pratica per arrivare alla spiaggia impieghiamo circa 4 ore! Finalmente arrivati troviamo da parcheggiare in una zona bene ombreggiata da alti alberi, sul luogo dove una volta doveva esserci un campeggio, adesso in buona parte occupato da roulotte di stanziali; c’ è un rubinetto con un buon getto d’ acqua (così Graziella ne approfitta per fare il bucato e io per dare una sciacquata alla polvere che ricopre il camper) e anche un rudimentale pozzetto di scarico. Solita vita di spiaggia e alla sera solita cena alla taverna.
Mercoledì 7: operazioni di carico e scarico e partenza in direzione di Kimi; abbiamo la malaugurata idea di provare a scendere verso il porto del paese seguendo le indicazioni del navigatore (da notare che nell’ Igo ho impostato le dimensioni del camper, e pure abbondanti!) e ci troviamo praticamente bloccati su una stradina in ripidissima discesa; soltanto con tanta calma e tante manovre riusciamo a girarci all’ interno del giardino di una casa privata e fare dietro-front. Puntiamo allora alla spiaggia di Mourteri (GPS: 38,56338-24,16430), una grande spiaggia con diverse taverne ma con ombra zero per cui, ancora una volta, voltiamo I cavalli e ci dirigiamo verso la spiaggia di Cheromilos (GPS: 38°25’41”-24°11’02”) sempre per continui saliscendi e strettoie, in corrispondenza dei piccoli paesi che attraversiamo. L’ ultimo tratto di strada (per fortuna solo un centinaio di metri) è in condizioni pietose ma il paradiso che ci troviamo davanti ci ricompensa di tutto: una piccola spiaggia di ghiaino chiaro, un mare splendido e degli alberi che ci regalano la loro ombra. Unica pecca: non c’ è una taverna ma solo un chiosco; pazienza, non si può avere tutto.
Giovedì 8: non ci sarà la taverna ma il posto è veramente bello; sicuramente, fra le spiaggie viste finora, è la più bella e decidiamo di godercela un altro giorno. Inoltre, appena al di là della roccia che delimita la spiaggia sulla destra si trova la spiaggia di Stomio, anche questa con la possibilità di avere acqua dolce, alcuni alberi a fare ombra e una piccola chiesetta greco-ortodossa; è raggiungibile in camper per una stradina che scende al mare, poco prima della deviazione che abbiamo fatto noi per scendere alla spiaggia di Cheromilos. Alla sera le poche macchine dei locali se ne vanno e restiamo solo noi e un altro camper tedesco.
Venerdì 9: tanto per cambiare, notte ventosa, d’ altra parte, non per nulla l’Eubea è chiamata anche l’ isola del vento. Partiamo come al solito abbastanza presto, così non si trova traffico, con l’ intenzione di arrivare alla spiaggia di Armirichi (GPS: 38,26129-24,25111) seguendo per un bel tratto la strada principale e poi una deviazione di circa 11 Km per strada asfaltata ma stretta, soprattutto in corrispondenza dei centri abitati. La spiaggia in realtà è molto piccola e c’ è pochissimo posto per parcheggiare, fra l’ altro sotto il sole; ci sono già due camper ma decidiamo comunque di andarcene anche perchè il problema che si era manifestato ieri (trafilamento di nafta dal filtro) si è aggravato. Tornati sulla strada principale la ripercorriamo al contrario fin quasi ad Aliveri dove troviamo un meccanico che ci sistema il filtro con una spesa irrisoria (20€). Rinfrancati (stavamo quasi per decidere il rientro anticipato) ripartiamo in direzione sud fino a Karistos e facciamo sosta verso la fine della strada alberata sul lungomare per il pranzo (38°00’35”-24°24’08”). nel pomeriggio (su consiglio di un nostro amico camperista) proseguiamo lungo questa strada per circa 8 Km e troviamo delle splendide spiaggette, piuttosto isolate ma con un mare stupendo. In serata torniamo sul lungomare di Karistos, nei pressi dell’ ultima taverna dove, tanto per cambiare, ceneremo.
Sabato 10: il vento ha soffiato incessante e con forza per tutta la notte; al mattino partiamo in direzione della spiaggia di Zastani (GPS: 38°01’58”-24°18’22”) che in effetti sarebbe anche carina ma il fortissimo vento solleva continuamente nuvole di polvere che rendono impossibile sostare: solo il tempo per una foto e via di nuovo, questa volta verso la taverna Akogialis, nei pressi di Aliveri (GPS: 38,40500-23,99750) che ci è stata indicata dai nostri amici romagnoli. Ci sistemiamo in modo da non prendere la polvere sollevata dal vento e dalle macchine.. stranamente in questa baia non ci sono docce o rubinetti ma sicuramente sarà possibile chiedere alla taverna dove faremo conoscenza con il titolare, Jorgos, che parla discretamente l’ italiano e così possiamo finalmente capire qualcosa di più sui piatti greci.
Domenica 11: ci avviamo e, a Vassilicò, scendiamo verso Agios Nicolaos dove in effetti ci sono diverse possibilità di sosta ma il mare è proprio brutto per cui ripartiamo facendo un pezzo di autostrada gratuita e poi per bella strada passiamo per Thiva, Livadià e facciamo un primo tentativo ad Antikira, fortemente antropizzata, poi a Kirra Kippa, idem con patate e poi scendiamo alla lunga spiaggia di Xiliadou (GPS: 38,39408-21,92096) dove sicuramente, in un giorno infrasettimanale, si troverebbe più di qualche possibilità ma oggi è domenica e sembra proprio che tutti I greci amino moltissimo il mare. Proseguiamo verso Krioneri (GPS: 38,34397-21,58823) dove c’ è un pò di meno gente. Parcheggiamo in riva al mare (che, a dire il vero, non è un gran chè) e ci buttiamo in acqua. Alla sera andiamo a cenare alla taverna “Captain del mare” che si trova nei pressi del porto. Abbiamo mangiato benissimo! Certo, il prezzo è un pò più elevato della media greca ma il cibo è molto più elevato. Oltre all’ insalata mista, la Hummus (purè di fave con capperi, origano e olio, le alici marinate, il dolce, il piatto forte è stato una freschissima orata, pescata e non allevata, di circa sette etti; il tutto, vino compreso, per 45€.
Lunedì 12: al mattino ci spostiamo lungo la spiaggia fino ad una doccia, a cui manca il soffione, e con qualche acrobazia facciamo acqua quindi ci avviamo con l’ intenzione di fermarci alla baietta di Marathias, pochi Km dopo Astakòs (GPS: 38,507475-21,030855) che si rivela però una delusione; il posto è bello, isolato e ci sono alcuni camper ma il mare è bruttissimo. E pensare che nella recensione letta su camperistas.com si parlava di un mare meraviglioso; evidentemente, negli anni, le cose cambiano. Puntiamo allora la prua del camper verso la spiaggia di Mitikas (GPS: 38,67362-20,97122), una lunga spiaggia dove già sostano alcuni camper, con due taverne (adiacente alla seconda c’ è un parcheggio alberato con acqua e corrente, non so se a pagamento o gratuito in cambio di una consumazione). Parcheggiamo fra gli altri equipaggi, in riva al mare; nei pressi di entrambe le taverne c’ è la doccia e un tubo con il quale, chiedendo alla taverna, è possibile fare acqua; non c’ è ombra ma in compenso spira una continua brezza che ti fa stare bene. Alla sera cena alla prima taverna della quale però non sono soddisfatto, non tanto per il cibo, nella media greca, ma per il fatto che non mi viene presentato un menù e al momento del conto il titolare si limita a scrivere sulla tovaglia l’ importo totale, senza specificare le varie voci.
Martedì 13: alla sera gli altri pochi camper se ne vanno; noi rimaniamo perchè, nonostante siamo tutto il giorno sotto il sole, c’ è sempre una bella arietta e si sta bene. Alla sera ci rechiamo alla seconda taverna, quella che ha anche il parcheggio dove sostano due camper e ci troviamo molto meglio.
Mercoledì 14: partiamo al mattino, dopo aver fatto acqua alla taverna. Ci dirigiamo alla spiaggia di Gyras, a Lefkada (GPS: 38.85077-20.68761) ma ci rendiamo conto che buona parte della spiaggia è difficilmente accessibile ai camper a causa del fondo poco consistente e gli equipaggi che sono già in sosta sono parcheggiati a lato strada per cui torniamo indietro, passiamo per il tunnel sommerso e puntiamo verso una taverna che avevo individuato su Google Maps, poco prima di Kastrosikia (GPS: 39,090240-20,659010). in riva al mare, con diversi posti all’ ombra di grandi piante, acqua, docce, corrente e addirittura il WiFi (Pw: Z2ZP4K7YGG); è evidentemente ben conosciuta dagli appassionati di kite-surf ed in effetti troviamo qui una decina di camper di diverse nazionalità. Alla sera doverosa cena alla taverna, visto che la sosta è gratuita.
Giovedì 15: siccome qui non si sta per niente male restiamo un altro giorno in attesa di percorrere gli ultimi 70 Km che ci separano da Igoumenitsa. Acquistiamo anche dell’ ottimo olio (5€ al litro) dalla signora della taverna perchè abbiamo finito il nostro.
Venerdì 16: al mattino restiamo ancora agoderci l’ ultima giornata di mare; partiamo nel pomeriggio, una breve deviazione verso la spiaggia di Ammoudia (più che altro per questione di nostalgia, siamo stati qui nel 2013 in compagnia di alcuni nostri cari amici) e poi arrivo al porto di Igoumenitsa, in paziente attesa del momento dell’ imbarco. Le operazoni di controllo sono rigorosissime, mi fanno aprire tutti I gavoni del camper e tirare giù il letto basculante; inoltre soltanto l’ autista può restare sul mezzo mentre gli altri passeggieri devono passare per un altro check-in e naturalmente bisogna aver compilato il famigerato PLF (passenger location form) come per l’ andata.
Sabato 17: sbarchiamo al porto di Ancona verso le 11,45, imbocchiamo l’ autostrada e la percorriamo fino al casello di Montebello con numerosi e inspiegabili rallentamenti da Rimini a Bologna, poi strada normale fino a casa.
Se vuoi vedere tutte le foto clicca QUI