Polonia, dal 29 luglio al 20 agosto 2016
PREMESSA: questo diario non ha la pretesa di essere una guida turistica; lasciamo questo compito a chi ha più titolo di noi. E’ semplicemente il diario di una coppia di camperisti che riporta i luoghi che abbiamo visitato e le soste che abbiamo effettuato. Per organizzarlo ci siamo basati su altri diari reperiti su internet, sulla guida “Polonia e Repubbliche Baltiche” della collana “Le vie del camper” e sulle guide relative alla Polonia e Repubbliche Baltiche della collana “Vivicamper”. Come cartografia abbiamo utilizzato l’atlante Europa 1:800.000 del TCI e l’atlante Polska 1:300.000 (gentilmente prestatoci, assieme alle guide Vivicamper, dall’amico Paolo)
Venerdì 29: (Valdagno-Area Autotradale Schaffern Ost-Km 600) Ore 15,30, si parte! Destinazione Polonia. Autostrada fino al Tarvisio, acquisto della vignetta austriaca e poi autostrada verso Graz e Vienna. Ci fermiamo per una cena veloce in un’area autostradale verso Volkermarkt (GPS 46,67996-14,59522; l’area sarebbe utile anche per una sosta notturna in quanto è abbastanza defilata rispetto alla strada e non si sentono i rumori) e poi via di nuovo fino a fermarci, verso le 23, in un’altra area (Schaffern Ost, GPS 47,48587-16,10012) anche questa tranquilla (l’unico problema sono gli eventuali camion frigoriferi) dotata di servizi, docce calde (1 € per 15’), fontanella per l’acqua e macchina distributrice del caffè e bevande fresche. In questo tratto di autostrada abbiamo comunque notato diverse di queste aree idonee per la sosta.
Sabato 30: (Area Autotradale Schaffern Ost-Oswiecim-Kalwaria Zebrzydowska: Km 620 ) la notte è stata abbastanza tranquilla (solo un camion frigorifero ma abbastanza lontano). Partiamo abbastanza presto, continuiamo verso Vienna, quindi entriamo il Repubblica Ceca (acquistiamo la vignetta con validità un mese perché il tragitto di ritorno sarà per la stessa strada) e passiamo per Brno, Olomuc, Ostrava ed entriamo in Polonia senza neanche accorgercene perché non c’è più traccia della vecchia frontiera. Proseguiamo per un tratto in autostrada che poi abbandoniamo per proseguire verso Krakow; cambiamo un po’ di soldi in Zloty (1€=3,9 Zloty) ad un bancomat lungo la strada, facciamo una deviazione per vedere Oswiecim (Auzschviz e Birkenau) senza però entrare nei campi (abbiamo già visto Mautausen in Austria e ci è bastato), quindi ritorniamo verso Kalwaria Zebrzydowska, dove si trova il celebre e maestoso santuario. Parcheggiamo nel grande parcheggio dei pullman (servizi a pagamento, bankomat) dove sostano già altri due camper (GPS 49,85948-19,67381). Cena in camper, due passi e buona notte.
Domenica 1 agosto:( Kalwaria Zebrzydowska-Lipnica Murowana-Miniera di sale di Wieliczka: Km 166) al mattino visitiamo il santuario, molto grande e imponente e poi seguiamo il sentiero nel bosco dove si trovano dislocate 42 cappelle; fa un gran caldo e restiamo all’ombra di alcuni alberi nel parcheggio fino all’ora di pranzo, poi, nel pomeriggio, abbiamo la brillante idea di andare alla miniera di sale di Wieliczka, poco lontano. Purtroppo non abbiamo fatto i conti con la visita del Papa a Cracovia: ingorghi micidiali e impossibilità di prendere le strade che portano alla miniera per cui cambiamo destinazione e andiamo a Lipnica Murovana dove si trova una delle chiese in legno della zona, iscritte nel patrimonio mondiale dell’ UNESCO. In zona ci sono le indicazioni per la chiesa di San Leonardo e c’è un piccolo parcheggio, poco prima della chiesa, dove sostiamo il tempo di fare alcune foto. Ripartiamo verso Wieliczka e ripiombiamo nella confusione più totale solo che questa volta riusciamo a raggiungere la miniera. Parcheggiamo in un parcheggio a pagamento (circa 6€/24 ore, toilette) custodito il giorno e andiamo al vicino ristorante per mangiare qualcosa, perché sono già le sette di sera; abbiamo mangiato i pierogi ma questi non erano tanto buoni, speriamo nei prossimi.
Lunedì 2: (Miniera di sale di Wieliczka-Campeggio Clepardia a Cracovia Km 22) al mattino ci mettiamo pazientemente in coda per i biglietti della miniera (circa 21 € a testa); purtroppo perdiamo la visita in italiano e per non aspettare troppo ci aggreghiamo al gruppo inglese (si può entrare soltanto con visite guidate). Poco male comunque perché qualcosa di inglese capisco ed è sufficiente per ascoltare le molte cose interessanti che la guida ci racconta. La visita dura quasi tre ore, si scende per delle scale in legno fino al livello -3 e al termine si risale con un veloce ascensore dai 122 metri sotto terra al piano stradale. Inutili le parole per descrivere le tante meraviglie che si susseguono nelle varie sale: è un luogo assolutamente da non perdere! Terminata la visita ci fermiamo in una pizzeria per una pizza, poi torniamo al camper, scarichiamo il WC nei servizi vicini al parcheggio (5 Zloti, poco più di un euro) e ci avviamo verso Cracovia. Cerchiamo e troviamo il campeggio Clepardia (da dove siamo arrivati noi le indicazioni erano scarse, abbiamo seguito le coordinate reperite su internet: 50,09528°-19,94144°) e ci sistemiamo in una piazzola al sole, vicino ad altri camper italiani. Il campeggio dispone di piazzole erbose ma comunque le ruote del camper poggiano sempre su betonelle per non sprofondare in caso di pioggia, i servizi hanno docce ampie e c’è il WiFi gratuito, inoltre appena fuori c’è anche una bella piscina. La fermata dell’autobus e il supermercato si trovano a 200 m.
Martedì 3: (Cracovia Km 0) usciamo a piedi e imbocchiamo, appena fuori dal campeggio, la scorciatoia che taglia in diagonale il campetto proseguendo poi per il sentierino cementato che porta diritto alla fermata dell’autobus (stazione Clepardia) e al Lidl. Si può prendere sia il 164 che il 503 (biglietti sull’autobus, 3,80 Zloty sola andata, solo monete) e scendiamo a Plaz Invalidow. Da lì in pochi minuti si è nella grande e splendida piazza del mercato. Giriamo per le strade e le chiese di Cracovia (mamma mia quante chiese e una più bella e più grande dell’altra!), ci fermiamo per il pranzo in un ristorantino nei pressi della collina del Wavel che visitiamo nel pomeriggio e poi torniamo al camper dopo aver fatto alcuni acquisti al Lidl.
Mercoledì 4: (Cracovia Km 0) continuiamo la visita della città visitando il quartiere ebraico (però, sono proprio forti questi ebrei: ti fanno pagare anche per entrare in un cimitero; hanno sempre avuto il senso degli affari!) e passeggiando lungo la Vistola dove c’è una bella pista ciclo-pedonale. Ci fermiamo per uno spuntino in uno dei tanti ristorantini che si incontrano (a proposito, qui si mangia davvero con pochi euro) e nel pomeriggio completiamo la nostra visita e torniamo al camper.
Giovedì 4: (Cracovia-Slupia-Dabrowa Tarnowska-Zalipie-Sandomierz Km) paghiamo il campeggio ( circa 63 € per tre notti, senza corrente) e ci avviamo verso Sandomierz con l’intenzione però di fare una sosta a Zalipie solo che saliamo dalla parte sbagliata e per arrivare a Zalipie ci toccherebbe prendere un traghetto che, nonostante sia dichiarato per 5 Ton, non ci ispira molto per cui facciamo dietrofront e proseguiamo per Slupia, Dabrowa Tarnowska e quindi Zalipie. Parcheggiamo nel piccolo parcheggio della Casa delle Pittrici (Dom Malarek GPS 50.23712-20.85985) dove la gentile signorina ci da una semplice cartina del paesino, che in realtà consiste in un gruppo di case sparse fra i campi, splendidamente dipinte con motivi floreali. Una breve sosta per il pranzo e poi ripartiamo verso Sandomierz; sostiamo nel parcheggio sulla Vistola (a pagamento (10 Zloty, circa 2,5 € fino alle 21). GPS 50.67352-21.74648); chiediamo alla signorina del parcheggio se possiamo stare la notte ma siccome non parla inglese molto gentilmente telefona ad una sua collega e ce la passa: si, possiamo tranquillamente pernottare senza pagare nulla in più. Saliamo al paese che vanta un pregevole castello e un’altrettanto pregevole parrocchiale ma la vera sorpresa è il paese stesso con le belle case colorate attorno alla piazza centrale. Fa molto caldo e ci dissetiamo con un bicchierone di sidro freschissimo; questa sera cena nella rustica trattoria che si trova proprio di fronte al parcheggio.
Venerdì 5: (Sandomierz-Lublin-Kaziemerz Dolny Km 181) lasciamo il parcheggio di Sandormierz e ci dirigiamo a Lublin per una bella strada che corre fra le collinari campagne; troviamo da parcheggiare in un parcheggio a pagamento in Ulica armii Wojska Polskiego 11 (4 Zloty/ora, GPS 51,24923-22,55466). Il centro storico dista poche centinaia di metri e per la sua visita possono bastare un paio di ore. C’è anche un grande parcheggio a pagamento in Plac Zamkowy proprio sotto allo splendido castello, dalla parte opposta della città vecchia. Mangiamo qualcosa in una trattoria del centro, concludiamo la nostra visita e ripartiamo verso Kaziemerz Dolny; ci sono diversi parcheggi a pagamento lungo la Vistola ma preferiamo fermarci nel piccolo campeggio Pielak in Pulawska Street 82 (GPS 51,33154-21,95859). Il campeggio è davvero molto spartano, ha due docce calde e un lavandino dentro una costruzione in pietra, una cucina utilizzabile dai campeggiatori, un altro rubinetto esterno per i piatti e il WiFi gratuito; la famiglia che lo gestisce è gentilissima, una delle figlie parla inglese e ci da tutte le informazioni sui servizi della struttura che dista dal centro storico un paio di Km che si possono percorrere a piedi o in bici lungo l’argine del fiume. Sistemiamo il camper e ci avviamo verso il centro a piedi sotto un sole implacabile. Il paese è molto carino e caratteristico e, come Lublin, si visita in un paio d’ore. Torniamo al camper accaldatissimi ma una bella doccia ci ristora.
Sabato 6: (Kazimierz Dolny-Varsavia-Pultusk-Nowogrod Km 354) oggi il tempo è nuvoloso, il che non guasta, visto il caldo torrido di ieri. Paghiamo il campeggio (55 Zloty, circa 14 € senza corrente) e ci avviamo verso Varsavia, con alcune deviazioni a causa dei lavori stradali. A Varsavia parcheggiamo nel grande parcheggio di Plac Defilad (GPS 52.23178-21.00916) che sappiamo essere a pagamento ma pensavamo che ci fosse anche una tariffa forfettaria per tutta la giornata e invece no: si pagano 10 Zloty all’ ora, notte compresa per cui o andiamo in campeggio, lontano 6-7 Km dal centro, oppure lasciamo perdere Varsavia. Sarà che si è messo a piovere, sarà che le grandi metropoli ci piacciono poco, decidiamo di andarcene e proseguire verso Pultusk che viene (a torto) definito come una delle tante Venezie del nord. Parcheggiamo nel grande parcheggio del Rinek (GPS 52.70530-21.09214) e facciamo due passi per il paese che, oltre alla bella piazza, ha un bel castello (adesso hotel) e una altrettanto bella parrocchiale. Riprendiamo il camper e ci dirigiamo a Novogrod dove si trova un museo etnografico all’aperto, in Ulica Zamkova (GPS 53.22771-21.87602) parcheggiamo il camper nel piccolo parcheggio per autobus di fronte al museo.
Domenica 7: Novogrod-Augustow-Suwalki-Wigierski Park Km 169) entriamo nel museo all’aperto (aperto dalle 10 alle 18-3 Zloty a persona) che conta 34 abitazioni rurali recuperate da diversi posti e qui rimontate in un boschetto con vista sul fiume Narew, quindi partiamo verso Augustow; una breve sosta per un panino in riva al canale artificiale di Augustow e poi verso Suwalki e il Wigierski Park. Da Suwalki bisogna andare in direzione di Wigry e sulla strada si trova il centro informazioni del parco. Facciamo sosta nel piccolo parcheggio (a pagamento dalle 9 alle 19, 3 Zloty la prima ora, 1,5 Zloty le successive, pernottamento gratis, con toilette utile anche per scaricare la cassetta GPS 54.08422-23.01106) e ci avviamo a piedi per le stradine e i sentieri del parco, percorribili anche in bici. Alla sera torniamo indietro di un paio di Km per andare a cena al ristorante Holiday che si trova lungo la strada. Mangiamo bene e spendiamo, come sempre, poco; chiedo se possiamo restare a dormire nel parcheggio e mi rispondono, dopo essersi consultati, che il pernottamento costa 20 Zloty così decidiamo di ritornare nel parcheggio di prima.
Lunedì 8: (Wigierski Park-Wigry-Gierloz-Swieta Lipca-Mikolajki Km 239) la notte è passata tranquillissima (siamo completamente soli) a parte un qualche animaletto che ha zampettato intorno al camper ed è subito fuggito quando mi sono alzato per vedere di cosa si trattava. Al mattino ci avviamo verso Wigry dove si trova un monastero camaldolese in splendida posizione sul lago; parcheggiamo senza problemi nel parcheggio del monastero che visitiamo. Dalla collinetta dove si trova si gode di una splendida vista sul lago; c’è anche un piccolo campeggio occupato per lo più da tendine di canoisti. Ripreso il camper ci dirigiamo verso Gerlioz, la tana del lupo: una serie di bunker e fortificazioni che costituivano il quartier generale di Hitler. C’è un grande parcheggio asfaltato pieno di macchine e una zona sterrata con il simbolo del campeggio per i camper e le tende, dotata di allaccio elettrico e rubinetti dell’acqua (ai servizi ci sono anche le docce GPS 54.07941-21.49322). la serie di fortificazioni si trova in mezzo ad un bosco, che ormai le sommerge e sono praticamente tutte distrutte. E’ comunque impressionante osservare lo spessore del cemento che le costituiva. Dopo la visita, visto che si trova poco lontano, andiamo a vedere il santuario di Swieta Lipca, per una strada che passa fra panorami meravigliosi: la Masuria è la terra dei laghi e ad ogni curva il verde dei boschi e dei prati fa a gara con l’azzurro degli innumerevoli laghi, più o meno grandi. C’è un parcheggio a pagamento proprio davanti al santuario (GPS 54.02503-21.21702) ma noi sostiamo il tempo necessario per la visita negli slarghi di fronte al cimitero lì vicino. C’è comunque anche un altro parcheggio, poco oltre il santuario, dove si potrebbe anche pernottare. Ripartiamo e facciamo rotta verso Mikolajki, rinomato centro turistico in riva ad uno dei più grandi laghi della Masuria; parcheggiamo nell’ area di sosta Camper Park in Ulica Papiezajana Pawla II (GPS 53.80256-21.57321), vicina al centro. L’area dispone di allaccio elettrico, carico e scarico e una doccia, il tutto per 60 Zloty a notte. Facciamo due passi in centro che però, a dire il vero, non ci dice molto: è molto meno interessante dei paesaggi che abbiamo visto venendo qui.
Martedì 9: (Mikolajki-Gietrzwald-Buczyniec-Malbork Km 223) al mattino facciamo un altro giro per il paese, più che altro per alcuni acquisti alimentari, operazioni di carico e scarico e poi partiamo in direzione del castello di Malbork. Una breve sosta a Gietrzwald, che vanta una notevole chiesa in mattoni e poi facciamo una deviazione per vedere le chiuse del canale di Elblag; puntiamo su Buczyniec (attenzione: non il paese; lungo la strada incontreremo le indicazioni per il porto di Buczyniec, il paese, se così si può definire, è al termine di una stradina sterrata e piuttosto stretta) ma una volta arrivati al piccolo parcheggio un tizio ci fa capire che dobbiamo andare in un campeggio poco lontano (forse il suo?) e che domani ci verrà a prendere per un tour in barca (forse la sua?) lungo il canale. Preferiamo lasciar perdere, facciamo retromarcia e impostiamo il navigatore per Malbork. Questa volta dobbiamo fare i conti con una strada davvero brutta, piena di buche e di avvallamenti che fortunatamente, dopo una decina di Km ad andatura lenta, sbocca in una strada ottima. Arrivati a Malbork parcheggiamo nel parcheggio giusto di fronte al castello, che si presenta in tutta la sua imponenza (GPS 54.04205-19.02382); chissà perché ma ci fanno pagare 50 Zloty, come fossimo un autobus (scopriremo dopo che il vicino campeggio ci avrebbe fatto la stessa cifra, con carico, scarico e docce, senza corrente; si vede che oggi non è la nostra giornata fortunata). Facciamo un giretto verso il castello, acquistiamo i biglietti per domani con audio guida in italiano e alla sera andiamo a mangiare allo stand vicino al castello.
Mercoledì 10: Malbork-Danzica Km 65) il parcheggio, oltre che relativamente caro, è pure rumoroso per la vicinanza alla strada, trafficata anche di notte, per cui non ci sentiamo proprio di consigliarlo. Al mattino visitiamo il castello, impressionante per le dimensioni ed il numero di stanze, accompagnati dalla simpatica voce dell’audioguida in italiano; la visita dura almeno un’ora e mezzo e questo dà l’idea delle tante cose da vedere. Tornati al camper ci avviamo verso Danzica e anche oggi incappiamo in una coda infinita a causa dei lavori stradali: per fare 65 Km impieghiamo più di 2 ore! Puntiamo al parcheggio in centro in Ul. Lakowa 1 ma scopriamo che, a differenza di quanto segnalato dalla Guida Camper Europa, secondo la quale per i camper dovrebbe essere applicato un forfait di circa 12 €/24 ore, si pagano 6 Zloty all’ora sempre, il che significa che per 24 ore ci vogliono circa 36 €! Ci dirigiamo allora verso l’area camper di fronte al Camping Stogi (Ul. Wydmy GPS 54.37011-18.73094). sistemiamo il camper, veloce pranzo e poi prendiamo il tram n. 8, scendiamo alla stazione Chmielna e in pochi passi siamo in centro. Cosa dire di Danzica? Bisogna vederla, proibito saltarla! Bellissima! Torniamo verso sera al camper riprendendo l’8, cena e poi programmiamo la giornata di domani.
Giovedì 11: (Danzica Km 0) torniamo in città per completare la visita, pur rendendoci conto che una città come Danzica meriterebbe molto più tempo; in questo periodo, e per tutte le prime tre settimane di agosto, si svolge la Fiera Dominicana e la città è letteralmente invasa da centinaia di bancarelle che vendono ogni genere di cose, compresi ovviamente gli oggetti d’ambra o presunta tale. Torniamo al campeggio nel primo pomeriggio, un buon caffè e poi andiamo a vedere la grande spiaggia che si trova a qualche centinaio di metri dal campeggio.
Venerdì 12: (Danzica- Hel-Leba Km 178) paghiamo il campeggio (50 Zloty, circa 12,5€ al giorno senza corrente) e ci avviamo con l’intenzione di vedere la penisola di Hel. Oggi c’è un traffico bestiale, d’altra parte siamo in una zona densamente popolata, costituita dalle tre città Danzica, Sopot e Gdynia, inoltre il ferragosto è imminente. Percorriamo il primo tratto della penisola, imbottigliati in una coda interminabile: tantissime auto e tantissima gente, sembra di essere sulla riviera romagnola! Prima di arrivare a Hel decidiamo che probabilmente non vale la pena di perdere troppo tempo per cui facciamo dietro-front, ci fermiamo per un panino nei pressi di Wladyslawowo in uno dei pochi spazi lato strada libero dalle macchine e poi ripartiamo verso Leba. Parcheggiamo nel parcheggio in fondo alla strada e vicino al mare, in Ul. Turystyczna (GPS 54.76388-17.53356). il parcheggio è a pagamento dalle 8 alle 18, gratuito la notte e i camper pagano 30 Zloty al giorno. In zona ci sono comunque diversi campeggi. Facciamo due passi verso il centro di Leba, al porto alcuni pescatori vendono il pesce appena pescato e ci sono le immancabili bancarelle dove si vende di tutto, compreso il pesce affumicato: e ti pareva che non ne acquistassimo qualche pezzo? Entriamo all’ufficio turistico per avere informazioni sul parco e ci viene detto che è possibile entrare con le bici; dovrebbero essere una quindicina di Km, domani vedremo. Alla sera andiamo a cenare in un ristorantino poco lontano.
Sabato 13: (Leba-Chelmno Km 257) con le bici andiamo fino al parcheggio di Rabka per bella ciclabile che serpeggia nel bosco, facciamo i biglietti per l’ingresso al parco e, sempre con le bici, entriamo: c’è una bella strada in cemento che in circa 5 Km porta al parcheggio dove si fermano anche i trenini elettrici che fanno la spola dal parcheggio di Rabka. Da questo punto in poi si procede a piedi, meglio se a piedi scalzi per sentire il contatto con questa sabbia bianca e morbidissima; entriamo in un paesaggio incredibile: dune di sabbia percosse dal vento e in alcuni punti ricoperte di un po’ di vegetazione. Sembra davvero di essere nel deserto, basti pensare che proprio qui, durante l’ultima guerra, i tedeschi si prepararono per andare poi in Africa. Superata la duna si scende poi lentamente fino alla spiaggia e al mar Baltico. Torniamo al parcheggio e saliamo sulla torre che offre un meraviglioso punto di vista sul lago a ridosso delle dune. Purtroppo il tempo si mette al brutto e comincia a piovigginare per cui rientriamo al camper. Ci avviamo in direzione di Torun e stupidamente ripercorriamo la circonvallazione di Gdinia-Sopot-Danzica, piena di semafori nemmeno sincronizzati: c’è un traffico spaventoso e code interminabili: per percorrere circa 10 Km impieghiamo 2 ore! Per prendere poi l’autostrada che porta a Torun c’è un’altra coda interminabile per cui decidiamo di seguire la strada normale che, fra l’altro, è molto più bella e passa in mezzo a campagne e laghetti; ci fermiamo a Chelmno che ha alcuni pregevoli monumenti e le immancabili, grandissime chiesa. In piazza c’è pure una festa con relativa manifestazione medioevale, con tanto di cavalli, cavalieri e dame. Parcheggiamo il camper in un piccolo parcheggio in Ul. Biskupia (GPS 53.34769-18.41728) e ci rechiamo in centro per assistere alla festa e per mangiare in un ristorantino caratteristico.
Domenica 14: (Chelmno-Torun Km 54) lasciamo Chelmno e per bella strada priva di traffico arriviamo in breve a Torun. Entriamo al campeggio Tramp in Ul. Dybowska(GPS 53.00035-18.60715) e ci sistemiamo in una delle grandi piazzole di cui il campeggio dispone. Alla Reception ci consegnano una card che serve per accedere ai servizi, il WiFi è gratuito, come del resto in tutti gli altri campeggi o ristoranti in cui siamo stati (ogni paragone con i campeggi italiani è perfettamente superfluo). Il campeggio è vicino al centro, basta percorrere il lungo ponte in ferro sulla Vistola ed entrare da una delle porte. Anche su questa città, come per Danzica, non occorre spendere parole: bella, bella, bella, con tanti bei palazzi che incorniciano le vie del centro e le altissime chiese; saliamo sulla torre del municipio per ammirare la città dall’alto e, naturalmente, non poteva mancare la visita alla casa di Copernico. Mangiamo un piatto di tortellini (una via di mezzo fra i tortellini e i pierogi) in uno dei tanti ristorantini del centro e continuiamo la nostra visita gironzolando tra le vie. Torniamo al camper nel pomeriggio e dopo cena torniamo in centro, meravigliosamente illuminato.
Lunedì 15: (Torun-Gniezno-Poznan-Lubiaz Km 335) paghiamo il campeggio (59 Zloty per una notte, senza corrente) e ci avviamo verso Poznan. Facciamo una sosta a Gniezno, parcheggiamo nel grande parcheggio a pagamento nei pressi della cattedrale, pieno di pullman e camion (ci sono anche i WC e si potrebbe pernottare, GPS 52°32,306’-17°35,363’) e visitiamo l’imponente cattedrale e il bel centro storico, che meriterebbe sicuramente maggior attenzione. Ripartiamo e, per una bella strada, arriviamo a Poznan e parcheggiamo nel parcheggio a pagamento in Ul. Chwaliszewo (GPS 52,40851-16,93976). Il parcheggio si trova proprio a due passi dal bel centro cittadino, invaso da numerose bancarelle che vendono soprattutto prodotti alimentari. Bellissima la piazza del mercato vecchio , il palazzo del municipio, la cattedrale e la chiesa di S. Maria. Ripartiamo e per una splendida superstrada raggiungiamo dapprima Leszno, poi Rawicz e successivamente, per stradine strette in mezzo alla campagna e ai boschi, Wolow e infine Lubiaz, dove si trova un imponente monastero. Parcheggiamo in assoluta solitudine nel parcheggio del monastero (GPS 51.26293-16.47070). Ceniamo al ristorante vicino al monastero e poi torniamo al camper per scrivere i nostri appunti di viaggio e programmare l’indomani. Notte tranquillissima nel parcheggio.
Martedì 16: (Lubiaz-Jawor-Swidnica-Breslavia Km 147) il monastero è una costruzione imponente, costruita in mezzo alla campagna e a poca distanza dal paesino di Lubiaz; ha sicuramente conosciuto tempi migliori ma il suo fascino è rimasto intatto. Lo stanno restaurando e le parti restaurate lasciano già intravedere l’antica eleganza: fra qualche anno sarà sicuramente tornato al suo antico splendore. Al suo interno (ingresso a pagamento, 15 zloty a testa) ospita una esposizione con foto e disegni della città di Breslavia e di alcuni monasteri cistercensi; c’è una sola sala importante ma da sola vale la visita: si tratta di una grande sala barocca ricca di dipinti e di stucchi. Lasciamo il complesso e ci avviamo verso Jawor, dove si trova una delle Chiese delle Pace, interamente costruita in legno ed iscritta dall’ UNESCO nel patrimonio mondiale dell’umanità. Parcheggiamo in un piccolo slargo sterrato in Ul. Jaroslawa Dabrowskiego (GPS 51.05146-16.18814) e ci rechiamo a visitare la chiesa, semplicemente stupenda, soprattutto se si pensa che queste chiese sono state costruite nel 1600 circa e sono completamente in legno, argilla e paglia e sono riccamente decorate. All’ingresso (10 zloty a testa) basta dire la propria nazionalità e nel giro di poco tempo una voce parlante italiano racconta la storia della chiesa. Nel caso servisse una sosta notturna poco più avanti del nostro punto sosta si trova il parcheggio per gli autobus. Ripartiamo in direzione di Swidnica; anche qui si trova una chiesa in legno, forse più bella della seconda, seguendo le indicazioni per il centro e per “Kosciol Pokoju”. In questo caso all’ingresso (10 zloty) ti consegnano dei fogli in italiano con la storia della chiesa. Si può parcheggiare a pagamento lungo la strada che costeggia il muro di recinzione della chiesa per il tempo della visita. Ripartiamo e raggiungiamo Breslavia (Wroklaw); sostiamo nel parcheggio a pagamento (36 zloty per 24 ore) in Ul. Marszalka Jozefa Pilsudskiego (GPS 51.10049-17.03286). cena in camper con una bella pastasciutta all’ italiana e notte al parcheggio che dista dal centro circa 6-700 metri.
Mercoledì 17 (Wroclaw-Czarnowasy-Dobrzen Wielki- Bierdzany-Olesno-Bierdzany Km 168) a piedi ci dirigiamo verso il centro di Wroclaw, che dista davvero pochissimo, e visitiamo la città, la cui principale attrattiva è, come in molti altri casi, la piazza del mercato vecchio con le sue belle case che la circondano; andiamo anche all’isola di sabbia, il primo nucleo cittadino, attraversando un ponte sovraccarico di lucchetti. Nel complesso la città non ci ha molto impressionato, sarà per il fatto che c’è molta commistione fra l’antico e il moderno, sarà che la maggior parte delle chiese, pesantemente danneggiate durante l’ultima guerra (ma quanta arte e quanta cultura ci hanno rubato le guerre?) non hanno potuto recuperare le tante opere d’arte originarie. Torniamo al camper nel primo pomeriggio e ci avviamo verso Czestochowa per strada normale perché vogliamo fare alcune soste intermedie per vedere delle chiese in legno che si trovano da queste parti. La prima sosta la facciamo a Czarnowasy ma superiamo quasi senza accorgercene la chiesa che si trova nel cimitero, quindi a Dobrzen Wielki dove riusciamo a fermarci nel piccolo parcheggio davanti alla chiesa (adesso abbiamo capito che queste chiese sono sempre nei cimiteri); la chiesa è chiusa e riusciamo a scattare una foto attraverso l’inferriata. Ci spostiamo allora a Bierdzany; anche qui la chiesa è chiusa ma c’è un piccolo parcheggio, fra la chiesa e un piccolo laghetto, che ci ispira particolarmente (GPS 50.81529-18.15923). ci spostiamo verso Olesno, dove sappiamo deve esserci un’altra chiesa in legno ma non riusciamo ad individuarla (la cercheremo di nuovo domani, tanto è sulla strada per Czestochowa) per cui ritorniamo a Bierdzany, ci fermiamo a mangiare al ristorante Marta, sulla rotonda che porta alla chiesa e poi torniamo al parcheggio che ci era piaciuto all’andata. Inutile dire che anche qui ci siamo solo noi.
Giovedì 18 (Bierdzany- Olesno- Czestochowa Km 80) ci avviamo nuovamente verso Olesno ma della chiesa nessuna indicazione; per fortuna chiediamo informazioni ad una gentile signora che, in tedesco (sembra che in questa zona nessuno parli inglese) ci fornisce le indicazioni necessarie per raggiungere la chiesa. Anche questa si trova in un cimitero e purtroppo è chiusa; peccato perché, a giudicare dall’architettura, si dovrebbe trattare di una chiesa abbastanza importante. Si trova in Ul. Gorzowska (GPS 50.89534-18.42293) e c’è un largo spiazzo sterrato (una specie di campo da calcio inutilizzato) che può essere utile anche per una sosta notturna. Ripartiamo e raggiungiamo Czestochowa; entriamo subito nel campeggio Olenka, in Ul. Olenki 22, molto comodo per visitare il santuario della Madonna Nera. Qui ci sono comunque tanti parcheggi pieni di pullman e di auto, quasi tutti a pagamento ma abbiamo preferito il campeggio per godere di un po’ di tranquillità prima di intraprendere il lungo viaggio di ritorno. Pranzo veloce in camper e poi ci rechiamo al santuario, distante poche centinaia di metri. C’è una gran folla di turisti, molti fedeli che si aggirano fra le varie sale dove sono esposti i tesori accumulati negli anni o partecipano con devozione alle messe che si susseguono ininterrottamente: è davvero il santuario della fede e della ricchezza ecclesiastica. Facciamo poi una passeggiata lungo il grande viale che porta al centro del paese, fiancheggiato da tanti bar e ristoranti. Alla sera andiamo a cena ad un vicino bar-trattoria che si trova nel parcheggio proprio davanti al campeggio (avevamo dato un’occhiata alla casa del pellegrino ma non ci ha dato una grande impressione)
Venerdì 19: (Czestochova-Zakopane e inizio del viaggio di rientro Km 804) paghiamo il campeggio (37 Zloty senza corrente) e… l’idea iniziale era di andare a Bratislava ma dopo aver letto alcune recensioni poco invitanti riguardanti le possibilità di sosta e il campeggio (possibilità di furti) decidiamo di lasciar perdere la capitale della Slovacchia e ci viene la malsana idea di andare a vedere Zakopane, che avevamo saltato all’ andata. Quindi ci avviamo per strada normale verso la meta, solo che molto probabilmente la stessa idea l’hanno avuta tutti i polacchi e la maggior parte dei turisti stranieri nel raggio di 500 Km. Fra code e deviazioni arriviamo soltanto nel tardo pomeriggio per trovarci imbottigliati in un girone infernale di macchine e di persone, anche perché in questo periodo qui si tiene il festival delle terre di montagna. Impossibile trovare un posto per cui giriamo i cavalli (quelli del camper) e torniamo sui nostri passi, scegliendo però una strada alternativa che sconfina anche in Slovacchia e che ha il pregio di farci evitare le lunghe code e di farci comunque ammirare la particolare architettura in legno delle abitazioni dei diversi villaggi che incontriamo. A questo punto però bisogna prendere la strada del ritorno perché le vacanze stanno per finire; ci dirigiamo quindi verso Ostrava e poi verso Vienna e Graz (avevamo già fatto la vignetta per un mese per le autostrade della Repubblica Ceca e al confine con l’Austria facciamo nuovamente la vignetta per una settimana). Ci fermiamo per il dovuto riposo (così come abbiamo fatto per l’andata) in una delle grandi aree autostradali che si trovano in Austria, poco dopo Vienna, che sono abbastanza discoste dall’ autostrada e ti consentono di dormire abbastanza tranquillamente.
Sabato 20: (autostrada austriaca-casa Km 674) ci svegliamo abbastanza presto (mancano ancora 670 Km per arrivare a casa) e ci avviamo verso la meta; a Udine ci viene consigliato di uscire dall’ autostrada per una coda di 13 Km dovuta probabilmente alla confluenza delle autostrade fra Trieste e Udine (d’altra parte oggi è giornata da bollino rosso, anzi nero) e rientriamo a Portogruaro. Arriviamo sani e salvi verso le 17.
CONCLUSIONI: il nostro viaggio in Polonia è stato un’esperienza estremamente positiva: abbiamo visto un paese in grande trasformazione, con tanti cantieri aperti che certamente ci hanno creato qualche difficoltà ma che devono essere visti in maniera positiva, come un grande miglioramento della rete viaria. Abbiamo percorso tante strade ottime, con traffico scarso, salvo nei pressi delle grandi città, in particolare di Danzica, Sopot e Gdinja e altre strade secondarie meno buone (comunque sempre meglio di tante nostre strade) ma che corrono per panorami meravigliosi, campagne, boschi, belle case con giardini curati, cicogne ovunque, nei prati e nei loro enormi nidi. Accanto a splendide città, pulite e ordinate, si trovano ambienti naturali meravigliosi, in particolare nella Masuria, la regione dei mille laghi (ma dicono che siano più di tremila). I polacchi sono un popolo molto ordinato, rispettosissimi dei pedoni e delle regole stradali e sempre molto disponibili a dare informazioni. La lingua polacca è praticamente incomprensibile per noi ma quasi ovunque si parla inglese o tedesco. Non abbiamo mai avuto alcun problema, nemmeno quando abbiamo sostato liberamente al di fuori dei campeggi o dei parcheggi a pagamento. Certo, non sono ancora preparati ad accogliere i camper e quindi non esistono aree di sosta come le intendiamo noi ma c’è molta tolleranza nei nostri confronti. Il costo della vita è molto più basso che da noi e questo ci permette anche qualche cenetta in più. E’ un paese molto grande e sicuramente abbiamo visto soltanto una piccola parte delle cose che ci sono da vedere e da scoprire:
questo è un motivo sufficiente per ritornarci. Alla prossima dunque!
Ah, dimenticavamo: abbiamo percorso 5596 Km