Istria, dal 18 al 22 maggio
Venerdì 18: partenza come al solito nel primo pomeriggio, autostrada senza intoppi fino a Trieste, un quarto d’ora di colonna alla frontiera sloveno-croata e arrivo al campeggio Pineta di Umago perché l’intenzione iniziale era di fermarsi lì, solo che dopo un giretto esplorativo del campeggio ci rendiamo conto che la zona ACSI è piuttosto lontana dal mare e troppo ombreggiata per questa stagione (non per niente il campeggio si chiama Pineta!) per cui ripartiamo e facciamo sosta al campeggio Finida, a sud di Umago; l’addetto alla reception ci accompagna a vedere quali sono le poche piazzole ancora libere e siamo fortunati: ne individuiamo una vicina al mare e ai servizi e decidiamo di fermarci.
Sabato 19: nel campeggio c’è un piccolo negozio dove è possibile acquistare un po' di tutto. Tiriamo giù le bici e ci avviamo cercando di seguire le indicazioni dei percorsi ciclabili, che spesso coincidono con strade a scarso traffico, dirigendoci dapprima verso Novigrad; un giretto per il campeggio Mareda, dove sono stati fatti molti lavori e la zona ACSI ormai esiste solo sulla carta, poi, sempre aiutandoci con una cartina dei percorsi ciclabili che ci è stata consegnata in campeggio, arriviamo al fiume Mirna, che risaliamo per un po' per poi inoltrarci fra le colline dell’interno, fra coltivazioni di ulivi e di vigne e piccoli paesini con vecchie case in sasso fino a Verteneglio (Brtoniglia). Torniamo nel pomeriggio al campeggio. Un po' di relax al sole in attesa della cena al ristorante del campeggio.
Domenica 20: anche oggi è una bella giornata; ci avviamo verso Umago, quasi sempre per strade secondarie poi, dopo Umago, ci perdiamo fra le centinaia di residences. Riusciamo a ritrovare la ciclabile (per modo di dire) n. 15 che poi diventa 13 e riusciamo a incrociare la “Parenzana” nella zona delle saline di Sicciole; sbuchiamo proprio alla frontiera sloveno-croata e per strada normale e qualche tratto di cosiddetta ciclabile torniamo nel pomeriggio al campeggio.
Lunedì 21: con le bici ritorniamo alla foce del Mirna e lo risaliamo per la strada sterrata fino ad incontrare la strada principale; attraversiamo la rotonda e, davanti alla Taverna Porto Bordon seguiamo la strada sterrata che corre discosta e parallela al Mirna fino al paese di Livada; qui c’è l’incrocio con la Parenzana che seguiamo in direzione di Motovun. Il tracciato qui presenta alcuni punti piuttosto fangosi ed è in costante, leggera salita. c’è anche una galleria, illuminata con sensori di presenza che però scattano con un certo ritardo per cui è necessaria una torcia, inoltre il terreno è un acquitrinio fangoso. Superiamo Motovun senza riuscire a raggiungerlo a causa di imponenti lavori ed assenza di indicazioni alternative per un tratto sempre sterrato ma molto bello, fra boschi e distese di vigneti e torniamo al camper nel tardo pomeriggio. Carichiamo le bici perché domani ci aspetta il viaggio di ritorno.
Martedì 22: sbaracchiamo e ci avviamo verso casa, sotto la pioggia; arriviamo nel primo pomeriggio.