Riva del Garda, ciclabile dei laghi e strada del Ponale, dal 7 al 9 giugno
Venerdì 7: dedichiamo questo fine settimana, che si prevede soleggiato, ad una pista ciclabile che parte da Riva del Garda e segue il corso del fiume Sarca, denominata “ciclabile dei laghi”. Raggiungiamo Riva del Garda passando per il passo della Frica (anche se, a guardar bene, forse sarebbe stato meglio per noi che partiamo da Valdagno fare il Pian delle Fugazze) ed entriamo nell’ area di sosta comunale in via Brione. L’ area dispone di 28 piazzole su mattonelle erbose, stazione di carico e scarico e un gruppo servizi dove, con 50 centesimi, si può fare una bella doccia (attenzione perchè l’ acqua è quasi bollente e non si può regolare); c’ è anche una stazione di ricarica per le bici elettriche (serve una scheda che probabilmente si acquista al piccolo bar adiacente). Il costo è di 12 €/24 ore per un massimo di 48 ore, poi conviene uscire perchè, oltre le 48 ore, la sosta costa 5€ all’ ora! Sistemato il camper facciamo due passi sul lungo lago, distante un centinaio di metri.
Sabato 8: inforchiamo le bici e ci dirigiamo verso Torbole, seguendo il lungo lago: in pratica si arriva in un centinaio di metri al porticciolo di S. Nicolò e si segue la ciclabile a sinistra fino a che non si incontra lo sbocco del Sarca nel lago e si va in direzione di Trento. La ciclabile segue quasi sempre il corso del fiume e quasi sempre in sede propria; solo in alcuni tratti si pedala per strada poco trafficata. Noi abbiamo seguito la traccia GPS scaricata dal sito “pisteciclabili.com” ma in qualche tratto abbiamo preferito andare “a naso”. Passiamo per il lago di Toblino con il suo bel castello e arriviamo al lago di Terlago dove facciamo sosta per un panino e un caffè e poi non sappiamo resistere alla tentazione di salire verso I laghi di Lamar, due piccoli specchi d’ acqua circondati da aspre pareti rocciose. Non sappiamo resistere nemmeno alla tentazione di compiere il giro dei laghi che significa però percorrere un sentiero in mezzo ai boschi con pendenze tali da costringerci a scendere dalla bici e proseguire a piedi. Torniamo per la stessa strada, o quasi, dell’ andata. Arrivati al camper una bollente doccia (anche se avremmo preferito che fosse un pò più fresca), relax e alla sera una pizza presa alla vicinissima pizzeria.
Domenica 9: questa mattina decidiamo di fare, con le bici, la strada del Ponale; raggiungiamo il porticciolo di S. Nicolò e prendiamo la ciclabile a destra. Anche in questo caso ci eravamo scaricati la traccia GPX da pisteciclabili.com ma è davvero difficile sbagliarsi: basta seguire la marea di ciclisti che va in questa direzione; si percorre il lungolago fino alla storica centrale elettrica quindi si percorrono alcune centinaia di metri su strada statale e, poco prima della prima galleria, si attraversa la strada e si comincia a salire sulla stradina, inizialmente asfaltata, sulla destra. Si incontra subito una prima galleria che però si bypassa e la strada diventa bianca. È comunque abbastanza larga e, per quanto possibile, hanno cercato di separare la parte pedonale da quella ciclabile, cosa quanto mai utile visto l’ incredibile traffico di ciclisti e pedoni (attenzione comunque perchè c’ è sempre qualche deficente che crede di essere al giro d’ Italia, soprattutto in discesa). Si incontrano altre gallerie comunque non lunghissime e percorribili anche senza pila e, superato il bar che si incontra (è l’ unico) la strada si biforca: il percorso a destra diventa una comoda strada asfaltata mentre a sinistra ritorna sterrata e presenta alcuni tratti molto ripidi e sassosi che costringono a spingere la bici a mano. Noi comunque scegliamo il percorso a destra che comunque sale con diversi tornanti fino a sbucare sulla strada principale che porta al lago di Ledro; la percorriamo per qualche centinaio di metri e quindi svoltiamo a sinistra e, appena superato il ponte, prendiamo a destra il sentiero ciclo-pedonale. Non si può sbagliare: il percorso è sempre ben segnalato e sale, con alcuni strappi piuttosto impegnativi, passando per boschi, prati e ruscelli fino al lago di Ledro. Facciamo il giro del lago, a volte su strada, a volte su percorso protetto (sarebbe indicato come pedonale ma vediamo anche tanti ciclisti per cui…) e poi facciamo il ritorno al camper accompagnati da qualche goccia di pioggia. Carichiamo le bici, paghiamo l’ area e ci avviamo verso casa, questa volta per il Pian delle Fugazze.